Tre sono i fattori che determinano l’esposizione di un’immagine: diaframma, tempo di posa e ISO. Scopriamo tutto su questi ultimi.

29 Marzo 2021 di Redazione Redazione

ISO: cosa sono e come si gestiscono? Ecco tutto quello che dobbiamo sapere!

Le impostazioni che determinano l’esposizione di un’immagine sono tre: diaframma, tempo di posa e livello ISO. L’apertura del diaframma detta la quantità di luce che penetra nella fotocamera. Il tempo di posa regola l’intervallo di tempo durante il quale il sensore è esposto a quella luce. Sono però gli ISO, in sostanza, a determinare la quantità di luce necessaria per fare un’esposizione. Essi, infatti, controllano la sensibilità del sensore alla luce stessa.

Diciamo “in sostanza” perché, a livello tecnico, non è corretto dire che rendano il sensore più o meno sensibile. La luce viene convertita in un segnale elettrico e l’impostazione degli ISO serve a definire quanto questo debba essere “amplificato”.

Manuale o ISO Auto?

Quando usiamo una modalità di scatto automatica, ci pensa la fotocamera a impostare la sensibilità appropriata. Se passiamo a modalità più avanzate (come priorità di diaframma o manuale), possiamo scegliere se continuare a sfruttare l’impostazione ISO Auto o impostare da soli il livello ISO. Le fotocamere digitali hanno in genere una gamma ISO “utilizzabile” da 100 a 6.400. I livelli più bassi rendono il sensore meno sensibile. Quelli più alti aumentano la sensibilità. Più il sensore è sensibile alla luce, meno ne serve per registrare un’immagine. Così possiamo continuare a scattare anche quando fa buio.

ISO
Se vogliamo il massimo dettaglio, abbassiamo il più possibile il livello ISO. Rumore e relativa riduzione riducono la quantità di dettagli minuti visibili nell’immagine.

Per assicurarci la miglior qualità di immagine, dovremmo sempre adottare il livello ISO più basso possibile. Le impostazioni più basse variano in genere tra ISO 100 e 200. Richiedono però più luce e, quindi, tempi di esposizione più lunghi o diaframmi più aperti. Se la luce disponibile non è sufficiente, rischiamo che il tempo di scatto diventi troppo lungo per esporre a mano libera e congelare il soggetto. In alcuni casi, possiamo impostare un diaframma più ampio. Ma, se stiamo già utilizzando la massima apertura disponibile, non possiamo fare altro che alzare il livello ISO.

Alziamo gli ISO

Ogni volta che alziamo gli ISO di uno stop (cioè, li raddoppiamo), il tempo di posa può dimezzare. Per esempio, un’esposizione di 1/125 di secondo a f/4 e ISO 200 può diventare di 1/250 di secondo a f/4 se alziamo gli ISO a 400. Salire di un altro stop (ISO 800), darebbe un’esposizione di 1/500 a f/4. Mentre a ISO 1.600 arriveremo a 1/1.000 a f/4. In tutto questo, il livello di esposizione non cambia, perché ogni volta che alziamo un valore di uno stop, diminuiamo l’altro dello stesso stop. È una tecnica utile per ottenere tempi di scatto in grado di congelare l’azione quando fotografiamo sport, animali o… amici vivaci!

Allo stesso modo, alzare gli ISO permette di chiudere il diaframma quando abbiamo bisogno di più profondità di campo. Il principio è identico: alziamo gli ISO di 1 stop per chiudere il diaframma di uno stop senza effetti sull’esposizione. Nell’esempio di prima, con una lettura di 1/125 di secondo a f/4 e ISO 200, potremmo progressivamente chiudere il diaframma su f/5.6 (a ISO 400), f/8 (a ISO 800) o f/11 (a ISO 1600) sempre mantenendo lo stesso tempo di scatto di 1/125 di secondo. Se non alzassimo gli ISO, invece, sarebbe il tempo di scatto a diventare progressivamente più lento, con il rischio di immagini mosse.

Un compromesso

Non dobbiamo avere paura di intervenire sugli ISO, ma ricordiamoci il “compromesso”. Quando alziamo gli ISO, sacrifichiamo un po’ di qualità di immagine. Le immagini scattate ad alti ISO sono granulose, piene di rumore (che possiamo limitare o correggere allo scatto o in post-produzione).

Gamma espansa

È probabilissimo che la nostra fotocamera offra anche uno o più livelli ISO “espansi”. Sono considerati extra rispetto alla gamma ISO standard perché implicano una perdita drastica di qualità, non solo a livello di rumore, ma anche di riduzione della gamma dinamica e viraggi cromatici. Sono impostazioni da riservare alle situazioni di emergenza in cui non potremmo altrimenti catturare le immagini. Per esempio eventi sportivi in notturna, quando abbiamo bisogno di tempi veloci per congelare l’azione. Alcune fotocamere hanno un livello ISO espanso anche verso il basso.

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