Cos’è la profondità di campo? E come si controlla? In questa rubrica rispondiamo a tutte le tue domande. Con trucchi e suggerimenti per scatti da veri professionisti!
Cerchi e puntini
Forse abbiamo già sentito parlare di “cerchi di confusione” (o “circoli di confusione”) in relazione alla profondità di campo per spiegare perché alcune parti di un’immagine risultano nitide, altre “accettabilmente nitide” e altre ancora del tutto fuori fuoco. Un singolo punto del soggetto appare nell’immagine esattamente come un punto solo se la messa a fuoco è perfetta. Se non lo è, il punto appare come un cerchio.
Non c’è uno stacco netto tra nitidezza e sfocatura. La transizione è più sottile e sfumata. La quantità di sfocatura delle aree fuori fuoco, dunque, varia e gli oggetti appena fuori dalla fascia della profondità di campo rimangono riconoscibili, anche se non nitidissimi.
La relazione con il diaframma
Un diaframma ampio riduce la profondità di campo, mentre uno chiuso la aumenta. I diaframmi più larghi sono indicati dai numeri f/ più bassi, mentre quelli più piccoli dai numeri f/ più alti. f/4 è un’apertura più grande di f/22. Sembra strano: perché un numero piccolo corrisponde a un diaframma grande? Ha senso se ci ricordiamo che si tratta di frazioni.
Non è possibile impostare un diaframma più ampio del numero f/ più basso dell’obiettivo. La massima apertura di diaframma di un 300 mm f/4 è appunto f/4. Non possiamo usare f/1.4 o f/2.8 e questo limita la nostra possibilità di ridurre la profondità di campo utilizzando solo il diaframma. Allo stesso modo, non possiamo chiudere il diaframma più del numero f/ più alto. Ai diaframmi minimi corrisponde un maggior rischio di perdita di nitidezza.
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