Spalancare il diaframma ci permette di esaltare l’effetto bokeh ma potremmo anche andare incontro a qualche problema...

29 Luglio 2021 di Redazione Redazione

Dopo aver scoperto quali aspetti influenzano il bokeh, vediamo come esaltare leffetto spalancando il diaframma.

Diaframma e bokeh

Il diaframma selezionato influenza la forma e le dimensioni del bokeh di un’immagine. Il numero di lamelle che formano l’apertura fisica del “buco” da cui passa la luce fa la differenza nella forma. Più lamelle sono presenti e più tondeggianti appaiono le luci alte fuori fuoco. In pratica, un obiettivo con dieci lamelle nel diaframma crea una sfocatura più rotonda rispetto a un modello con sette lamelle.

La differenza diventa evidente, in realtà, solo quando impostiamo i diaframmi più chiusi, perché, a diaframma molto aperto, quasi tutti gli obiettivi sono in grado di produrre luci alte fuori fuoco che appaiano più o meno circolari.

L’impostazione del diaframma è un altro dei fattori che determina l’estensione della sfocatura in un’immagine. La sfocatura è più evidente a diaframmi aperti, come f/1.4 o f/1.8, rispetto che a diaframmi più chiusi, come f/8 o f/11, perché la profondità di campo (l’estensione delle aree di apparente nitidezza nell’immagine) è ridotta. L’effetto risulta poi ancora più pronunciato se sfruttiamo il ristretto angolo di campo prodotto dagli obiettivi a focale più lunga.

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f/2.0 – Profondità di campo ridotta

I diaframmi più aperti (numeri f/ più bassi, come f/1.4 e f/2.8) aumentano la sfocatura dello sfondo. Più il fondale è distante e maggiore è l’effetto.

f/16 – Profondità di campo estesa

Lo sfondo è ancora sfocato, ma la forma delle luci alte risulta più definita e meno piacevole. Per il massimo bokeh, scattiamo a diaframma aperto.

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f/2.8 – Bokeh con luci alte circolari

Utilizzare la massima apertura di diaframma di un obiettivo macro fa sì che le luci alte fuori fuoco appaiano per lo più morbide e tonde.

f/22 – Bokeh con luci alte spigolose

Chiudere il diaframma rivela il numero di lamelle del diaframma, in questo caso nove. Inoltre, le luci alte sembrano di dimensioni molto più piccole.

I problemi del bokeh in fotografia

Quando si tratta di bokeh, la qualità dell’ottica è molto importante. Lenti migliori, ampie massime aperture del diaframma e numero più alto di lamelle vanno a sommarsi, purtroppo sia in termini di qualità delle aree fuori fuoco sia in termini di costo.

Detto questo, va detto anche che gli obiettivi concepiti per essere nitidissimi non producono necessariamente il bokeh più intrigante. Gli elementi ottici speciali destinati a minimizzare le aberrazioni possono produrre una sfocatura troppo ruvida (vedi sotto). Inoltre, alcune ottiche creano dischi bokeh più luminosi ai bordi che al centro o viceversa, anche se questa particolarità può essere considerata più “carattere” dell’obiettivo che un vero difetto.

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Problema 1: macchie e segni visibili nelle sfere di luci alte, più evidenti a diaframma aperto. Il problema è causato dalla presenza di polvere sull’elemento posteriore dell’obiettivo.

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Problema 2: se le sfere delle luci alte appaiano granulose o ricordano una cipolla tagliata a metà, non c’è molto da fare. È il prodotto di un elemento asferico usato all’interno dell’obiettivo.

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Problema 3: le sfere assumono una forma ellittica, specie vicino ai margini dell’inquadratura, con un effetto “vorticoso”. Possiamo ritagliare l’immagine o comporre con questo effetto in mente.

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