27 Giugno 2019 di Vanessa Avatar

“Chernobyl. Scatti dall’inferno” torna in libreria il reportage fotografico dello scrittore Massimiliano Squillace. Un viaggio sui luoghi raccontati oggi dalla serie tv rivelazione Chernobyl
Una standing ovation senza precedenti quella della mini serie Chernobyl, trasmessa negli Stati Uniti da HBO e in onda in questi giorni su Sky Atlantic. Osannata dalla critica e dal pubblico, la serie racconta in cinque episodi il disastro di Chernobyl a 30 anni dall’esplosione del reattore numero 4 la notte del 26 aprile 1986. Sulla scia del successo della serie tv, che ha riacceso l’attenzione su uno dei più grandi disastri nucleari del secolo scorso, è stato appena ristampato “Chernobyl. Scatti dall’inferno” di Massimiliano Squillace edito da Infinito Edizioni. Uno dei primissimi libri fotografici realizzati da un italiano in quelle zone, Massimiliano Squillace racconta in 156 pagine il suo personale viaggio a Chernobyl e quello che si è ritrovato a vedere cinque anni fa quando ancora l’attuale moda del disaster tourism e consequenziali influencer a seguito, non era ancora una consuetudine nelle abitudini di viaggio.
“Nel 2015 mi trovavo in Ucraina e complice la curiosità e la passione per la fotografia, chiesi e ottenni l’autorizzazione a visitare la cosiddetta zona di Esclusione, i villaggi intorno e la città fantasma di Pripyat” racconta Massimiliano.

La rinascita della Zona di Esclusione e la rivincita di Madre Natura

Un viaggio che ha voluto imprimere sulla pellicola anche e soprattutto come testimonianza viva non solo del terribile disastro quanto soprattutto della potenza della natura che negli anni si è riappropriata di quella zona.
“Nell’immaginario collettivo un territorio che ha vissuto un simile dramma ambientale viene quasi percepito come desertico, privo di alcuna vita. Ciò che invece ricordo perfettamente è, al contrario, una natura rigogliosa che ha riconquistato il territorio.” Oggi si parla di una vera e propria rivincita di Madre Natura, un’oasi ecologica all’interno della quale non è raro imbattersi anche in diverse specie di animali. La zona interessata è infatti particolarmente interessante dal punto di vista della biodiversità e sia la Bielorussia che l’Ucraina stanno meditando di istituire sulle rispettive zone di Esclusione una riserva naturale così da monitorarla e preservarla al meglio.

Pripyat la città fantasma

Ma se la natura oggi appare come la padrona incontrastata di Chernobyl, Massimiliano Squillace nelle sue foto riesce a catturare anche un’altro aspetto che caratterizza questa zona. Il silenzio irreale che avvolge in particolare modo la cittadina di Pripyat, all’epoca abitata soprattutto dagli operai della fabbrica nucleare e dalle rispettive famiglie e che venne resa quanto più possibile un luogo confortevole per i suoi circa 47 mila abitanti. Evacuata subito dopo l’esplosione, oggi la cittadina fantasma è solo un pallido ricordo fermo al 1986.
“Può sembrare strano visto che son trascorsi ormai 33 anni dal disastro, ma moltissimi colori di Pripyat sono rimasti vividi come allora. Penso al giallo delle cabine della ruota panoramica o ai colori accesi della macchine dell’autoscontro” – ricorda Massimiliano. “Lo scorrere del tempo non ha intaccato quella plastica dalle tinte vivide e forti. Sono ancora lì a testimoniare ciò che un tempo Pripyat era o poteva essere.”
“Chernobyl. Scatti dall’inferno” vuole così essere uno sguardo onesto e rispettoso su luoghi drammaticamente segnati per decenni. Un viaggio fotografico intenso ma mai invasivo, che conduce il lettore in un posto che, come insegna la recente serie tv, stuzzica l’interesse e la curiosità degli spettatori.
“La serie tv sta sicuramente avendo plauso di critica e pubblico perché racconta fedelmente una storia ancora oggi poco conosciuta e lo fa con un’attenzione ai dettagli minuziosa. Credo sia sicuramente questo il punto di forza di Chernobyl, ogni fotogramma è una fedele ricostruzione del 1986, lo dimostrano i recenti video apparsi in rete che mettono a confronto le scene dei singoli episodi con frammenti di riprese dell’epoca.”
Una lettura interessante per scoprire dettagli e colori di una zona ancora avvolta da un alone di mistero e che inevitabilmente sta stimolando tantissimi potenziali viaggiatori a scoprire. Lo stesso turismo nella zona di Chernobyl è aumentato nell’ultimo periodo, solo nel 2018 i turisti sono stati circa 60mila. Un numero destinato sicuramente ad aumentare.

Chernobyl come perfetto esempio dell’impatto devastante dell’uomo sull’ambiente

“Tutti siamo sempre alla ricerca di qualcosa quando viaggiamo e scopriamo nuovi posti. Per me all’epoca visitare Chernobyl rappresentava una sfida personale e una curiosità da voler placare e raccontare. L’ho fatto nel mio piccolo con questa selezione di fotografie che mi ricordano sempre di cosa è capace l’uomo e dei danni che può arrivare a provocare al nostro pianeta e non solo” prosegue Massimiliano.
“Ben vengano serie tv come Chernobyl che oltre a raccontare la storia cercano di mantenere allo stesso tempo alta la soglia di attenzione generale sulle tematiche ambientali oggi purtroppo o per fortuna più attuali che mai.”

Per acquistare il volume clicca qui 


Chernobyl. Scatti dall’inferno
Di Massimiliano Squillace
Edito da Infinito Edizioni
Pagine: 156 p., ill.

Lascia un commento

qui