1 Aprile 2019 di Vanessa Avatar
Fa tappa nella splendida cornice di Limbiate la mostra “Ad Usum Fabricae: l’infinito plasma l’opera. La costruzione del Duomo di Milano”, iniziativa che ha già riscosso notevole successo e realizzata in collaborazione con la Veneranda Fabbrica del Duomo.
L’esposizione celebra attraverso l’arte la rilevanza di questa opera monumentale e disegna uno scorcio dei personaggi che popolavano l’ambiente milanese a partire dal Medioevo: dal mercante generoso che lasciava alla Fabbrica la sua fortuna alla prostituta che offriva al mattino la decima del servizio notturno. Ognuno individuava nella Cattedrale una dimora per il proprio desiderio e un ricovero per il proprio peccato; ognuno, come popolo, cercava in essa l’immagine della propria unità politica e spirituale. Nel mondo medioevale, un edificio esprimeva la natura dell’uomo come rapporto con l’infinito: la Cattedrale. La mostra intende presentare il secolare cantiere del Duomo di Milano, raccontando le storie di uomini e donne che hanno dato il loro contributo all’impresa e il ruolo fondamentale che questa ebbe per la vita sociale ed economica della città.Il Duomo di Milano rappresenta l’ultima delle cattedrali italiane e la più europea, sia per la collocazione geografica sia per le complesse vicende che ne accompagnarono una costruzione durata sei secoli. Il Duomo volle imitare nelle sue forme le grandi cattedrali gotiche europee con l’originalità della tradizione ambrosiana; oltre 3500 statue di santi, profeti e giganti decorano il tempio e nelle guglie si scorgono volti noti e sconosciuti, fiori, animali.

La costruzione del Duomo di Milano fa tappa a Limbiate: intervista al Sindaco della città

Dalle comunità medievali, che crescevano all’ombra delle cattedrali, alle comunità moderne. In un centro come Limbiate si respira ancora un’atmosfera comunitaria?
Certamente. Le numerose iniziative che proponiamo, spaziando in ambiti tematici spesso molto diversi, puntano a coinvolgere l’intera cittadinanza proprio per creare e favorire un clima di comunità. Il Comune, lo dice la parola, è un luogo di condivisione, dove il cittadino può sentirsi a casa; oggi, diversamente dal periodo medievale, ha forse preso il posto della cattedrale o almeno si è affiancato ad essa. Ciò che non è cambiato è l’idea di comunità come corpo, come organismo: ognuno, nel suo piccolo, è indispensabile per il funzionamento del tutto. Lo scorso anno abbiamo anche lanciato l’iniziativa “Limbiate in fiore” proponendo proprio lo slogan di “una città che cresce in una comunità che fiorisce”.
Il Duomo è un patrimonio di tutti i lombardi. Perché questa mostra, e perché proprio a Limbiate?
Mi vorrei ricollegare alla risposta precedente, affermando che il Duomo di Milano non è solo patrimonio di tutti i lombardi, ma – metaforicamente – di tutti gli uomini. Il cantiere del Duomo assurge a simbolo di integrazione e condivisione se consideriamo che nei secoli della sua costruzione ha chiamato a sé persone dalle più disparate provenienze e favorito una comunicazione interculturale con pochi precedenti. Portare questa mostra a Limbiate significa dunque rievocare questo simbolo e mostrare a tutti i cittadini l’idea di essere una comunità capace di incorporare le diversità. Ci tengo inoltre a ricordare l’assessore Fabio Zamin, scomparso di recente, che ci ha dato lo spunto e ha fortemente voluto questa mostra. In parte la dedichiamo anche a lui.
Il cantiere del Duomo durò per secoli. Oggi, se un’opera non viene completata in pochi mesi o anni già si parla di fallimento. C’è ancora spazio per la spiritualità in un mondo così frenetico?
Credo che la spiritualità, se ben intesa, non lasci posto a frenesie di alcun tipo. Oggi è certamente impensabile protrarre un cantiere per secoli, come è avvenuto per il Duomo. Tuttavia, nonostante le tecnologie si siano evolute velocemente, è altrettanto impensabile che l’interiorità delle persone sia oggetto di evoluzione. Forse c’è un “più” e un “meno” di spiritualità, ma dubito ci possa essere un “più veloce” o un “più lento”; lo spirito, a differenza delle opere e dei monumenti, non può essere giudicato dall’apparenza esteriore e trova sempre spazio in chi è pronto ad accoglierlo.
Ad Usum Fabricae: l’infinito plasma l’opera. La costruzione del Duomo di Milano
Inaugurazione sabato 30 marzo 2019, alle ore 14.00, presso l’Antica Chiesa di San Giorgio in piazza Solari.
Orari della mostra:
Da Lunedì a Giovedì: 9.30 – 12.00 e 14.30 – 19.00
Venerdì: 9.30 – 12.00 e 14.30 – 22.00
Sabato: 9.30 – 22.00
Domenica: 9.30 – 18.00
Per maggiori informazioni sulla mostra Ad Usum Fabricae: l’infinito plasma l’opera. La costruzione del Duomo di Milano clicca qui

È possibile prenotare visite guidate gratuite per scuole o gruppi di almeno 10 persone. Per prenotare scrivere a servizi.culturali@comune.limbiate.mb.it o contattare i numeri: 02-99097274 / 02-99097657.
Sarà possibile concordare – per gruppi di almeno 10 persone – visite guidate in orari diversi da quelli di apertura della mostra

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