3 Dicembre 2018 di Vanessa Avatar

Roger Fenton

Inizialmente pittore, si appassionò alla fotografia sin dalla sua invenzione. Nel 1852 è in Russia: fotografa Kiev, Mosca e Pietroburgo. Nel 1853 fonda la Royal Photographic Society, dal 1854 è fotografo della Real Casa, lo stesso anno parte per la Crimea, inviato da Sua Maestà, finanziato dalla Corona, dal Governo britannico e dall’editore Thomas Agnew, che già intuiva il ritorno economico della missione.

Roger Fenton: il primo fotografo di guerra

La desolazione dopo la battaglia è stata documentata dal primo fotografo di guerra della Storia, inviato in Crimea per mostrare i successi dell’esercito di Sua Maestà con lo strumento più innovativo dell’epoca. Nel 1855, la fotografia, una straordinaria invenzione brevettata solo pochi anni prima, era ancora in piena fase sperimentale. Fenton viaggiava con un carro-laboratorio su cui preparava emulsioni al collodio umido e lastre, sviluppava e stampava a contatto. Le condizioni logistiche e climatiche fanno di Roger Fenton un personaggio eroico per la storia della fotografia. Fotografare in quelle condizioni era una sfida. Rientrò in patria pochi mesi dopo, con oltre 300 immagini. I tempi per ottenere delle fotografie erano lunghi, sia nella preparazione, sia nella posa. Le lastre andavano esposte appena preparate, appunto con l’emulsione ancora umida e immediatamente sviluppate; una sfida nella calda estate della Crimea. Poteva fotografare gli accampamenti e le navi militari in rada, ritrarre ufficiali e soldati, ma come fare nel momento della battaglia? Non era possibile mettersi in mezzo ai cannoneggiamenti armato di treppiede e lastre di vetro. Sceglie di fotografare ciò che resta sul campo alla fine della battaglia; la morte, il silenzio, la luce fredda. Alberi spezzati, palle di cannone, solchi lasciati dai carri. Pare di sentire l’urlo del silenzio. L’ombra della morte si è stesa sulla valle.

La valle dell’ombra della morte, 1855 – © Roger Fenton/ Library of Congress Prints – Photographs Division Washington

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