Con il suo portfolio, Laura Loiotile ci porta nell’escuela de boxeo cubana de L’Avana, dove la boxe diventa maestra di vita.

13 Aprile 2022 di Redazione Redazione

Tra i portfolio condivisi con la nostra Community, oggi pubblichiamo Escuela cubana de boxeo. Una palestra di vita sul ring di Laura Loiotile. La serie è comparsa anche sul n. 334 de IL FOTOGRAFO dedicato al valore del tempo nella fotografia.

Il portfolio di Laura Loiotile

Racconta l’autrice: «In un paese lontano lontano, famoso per i sigari, il rum e la rivoluzione, si lavora duro. Ovviamente parliamo di Cuba, patria della boxe dilettantistica. Si stima che un ragazzino su due pratichi quella che per i cubani è una nobile arte e non una lotta».

«A sette-otto anni inizia la formazione in palestre di quartiere volute e finanziate dagli stessi abitanti. Ci si dedica anima e corpo per rincorrere il sogno olimpico e rappresentare così il paese. Una volta conclusa la propria carriera si diventa allenatori e il ciclo continua con le generazioni successive».

La dedizione, la tradizione storica e il ritmo che i cubani hanno nel ballare li rendono pugili forti e agili – molti sono i loro trionfi nel corso della storia –. Percorrendo le strade dell’Avana con sorpresa e gioia mi sono infilata in una palestra di boxe e ho assistito all’allenamento dei ragazzi guidati sapientemente dall’esperienza dei maestri».

«È stata una bellissima esperienza che mi ha portata a riflettere sulla semplicità con cui questi ragazzi vengono tolti dalla strada ed educati allo sport come palestra di vita. Ho immaginato che il sogno del bimbo coi guantoni sia quello di salire sul ring, di combattere, di far diventare il suo sport una vera e propria professione. Ma questo a Cuba è difficile che si realizzi. Per il momento la magia è racchiusa nei guantoni e rimane un sogno per centinaia di giovani atleti cubani».

Il commento della Redazione

Il primo incontro professionistico di boxe a Cuba fu organizzato nel 1909 a L’Avana, ma solo tre anni dopo, il governo proibì il pugilato a causa della violenza in strada tra bianchi e neri. Da allora gli incontri di boxe hanno avuto luogo a porte chiuse e lo sport proibito divenne l’attrazione principale per la popolazione più giovane che sognava il riscatto sociale.

Le vicende storiche che legano la box a Cuba fanno da cornice al reportage di Laura Loiotile, in una delle palestre più famose della capitale. L’escuela de boxeo cubana è, di fatto, figlia della rivoluzione, paragonabile a una scuola di vita, dove intraprendere percorsi di miglioramento e di emancipazione personale e collettiva.

Le immagini di Laura Loiotile lo raccontano bene. Gli atleti hanno guantoni più grandi dei loro giovanissimi volti, gli spazi dentro e fuori dal ring sono spogli ed essenziali, mentre i simboli della rivoluzione del 1959 sono orgogliosamente esposti sui murales del cortile. In queste fotografie rivive lo spirito popolare delle palestre di quartiere, spesso finanziate dagli stessi abitanti, e per questo riconosciuti come luoghi della condivisione, della coesione popolare, espressione diretta dell’animo folcloristico di Cuba.

La narrazione di Laura Loiotile è fresca e istantanea, volta a evidenziare la volontà che anima i suoi soggetti, ragazzi di cui fotografa le espressioni tenaci e i corpi tesi, complici di un percorso comune di crescita.

a cura di Michela Frontino

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