Tra i portfolio condivisi dalla nostra Community di fotografi oggi vi proponiamo quello di Giovanna Matassoni dal titolo “Futuro”. Lo trovate anche nel n. 337 de IL FOTOGRAFO.
Il portfolio di Giovanna Matassoni
«Protagonista di questo racconto fotografico è Elisa, studentessa del corso di fashion design all’Istituto Marangoni di Milano. Quello che potrebbe sembrare unicamente il ritratto di una millennial in un interno finalmente tutto suo, è in realtà un lavoro articolato su diversi piani di lettura».
«A iniziare dal genere di ritratto che si fa cifra del racconto, affidato a una narrazione indiretta che procede attraverso la lenta e progressiva descrizione dell’ambiente in cui Elisa vive: una casa dallo stile minimal, essenziale e rigorosa al tempo stesso, che avvolge con colori neutri e forme lineari, in assoluta sintonia con quell’ordine calmo che si ritrova negli oggetti riposti fra scaffali e scrivania, o persino su uno stendino».
«[…] Ancora più interessante, in questo caso, è la duplicità della relazione con la casa, luogo del proprio benessere psicologico, ma anche della creatività, considerati gli studi di Elisa, che al caos degli stimoli visivi preferisce il vacuum dalle infinite potenzialità. Al massimo, la presenza di un gatto, uno che sa esserci tenendo distanze e dispensando discrezione». Attilio Lauria
Il commento della Redazione
L’istantanea fresca di un luogo che l’autrice vive come rifugio dell’anima si compone di tanti piccoli momenti e scorci di vita vissuta. Immagini frammentarie che, insieme, ritraggono l’esperienza indimenticabile di vivere uno spazio privato, alla stregua di un rifugio fisico e mentale negli anni dell’adolescenza.
E così, come un mosaico dai colori tenui e delicati, questa sequenza fotografica è prima di tutto il ritratto che l’autrice fa di sé stessa, accostando i movimenti, le gestualità e gli spazi che abita come il riflesso della sua intimità.
Per Giovanna Matassoni la chiave linguistica risiede nel taglio antidrammatico del racconto, lo stesso che per i registi del cinema Neorealista consisteva nell’avvicendamento di immagini tratte dal quotidiano, di situazioni semplici e spesso ripetute, con i tempi lunghi della ripresa diretta e senza filtri.
In buona sostanza, è la rappresentazione del presente che prende forma nell’immediatezza di queste immagini dal formato quadrato, che a sua volta rimanda all’abitudine ormai consolidata del gesto istintivo della ripresa fotografica. Lo sguardo dell’autrice coglie quei frammenti di spazio e di tempo in cui le relazioni personali intrecciano la poetica visiva di una giovane artista.
Proprio come descritto dal critico e giornalista Attilio Lauria che, con queste parole, conclude la sua lettura delle fotografie di Giovanna Matassoni, definendole come l’espressione di «un legame intenso quanto a volte conflittuale, colto in quella fase della vita in cui si abbandona l’universo della propria stanza di adolescenti e ci si prepara a diventare adulti senza sapere come si fa. Una sensazione riposta da qualche parte dentro di noi a cui fare talvolta ricorso».
a cura di Michela Frontino
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