Portfolio: “Paîs” di Valentina Brancaforte

Tra i portfolio pubblicati nel n. 340 de IL FOTOGRAFO c’è anche quello di Valentina Brancaforte, dal titolo Paîs. Le immagini raccontano di un’adolescente e del suo stretto legame con il paesino del siracusano in cui abita.

Il portfolio di Valentina Brancaforte

Racconta l’autrice: «Paîs è un termine di origine greca. Indica una fanciulla o un fanciullo nell’età tra i 12 e i 15 anni. Un termine che ricorda moltissimo anche il modo che hanno i siciliani di chiamare i propri borghi, paisi. Perso tra gli odori e gli ulivi nel territorio montuoso degli Iblei, raggiunto da strade tortuose e sconosciuto a molti, si trova uno dei borghi più disabitati della Sicilia: Buscemi».

«Realtà immutata e immutabile, segnata da un ancora primitivo scorrere del tempo. Paisi, provincia, direbbero alcuni. Chiara Lucia vive qui la leggerezza dei suoi tredici anni e la sua fresca femminilità, coltivando i suoi sogni con molti sacrifici. Ha un fortissimo legame con l’acqua e la sua grande passione è il nuoto, attività che svolge nelle grandi città a circa un’ora di distanza da Buscemi».

«In paese ci sono poche altre ragazze dell’età di Chiara; a condurla lì, quando aveva tre anni e mezzo, sono stati i genitori per ritrovare le loro origini e la tranquillità che offre questo luogo. Lavoro a questo progetto da quando Chiara aveva dodici anni (ottobre 2020) e spero di farne un lavoro a lungo termine per seguire lei e le sorti del paese».

Il commento della Redazione

La sequenza fotografica di Valentina Brancaforte assomiglia a un ritratto composito, articolato in numerosi frammenti che convergono tutti nel racconto di un’adolescente e del suo stretto legame con i luoghi che abita. Nel descrivere, rappresentare ed evocare l’immagine di Chiara, una ragazza di tredici anni che passa le giornate in un paesino del siracusano, in Sicilia.

Qui concorrono non solo le sue caratteristiche fisiche, ma anche l’ambiente in cui vive, le sue passioni, i suoi sogni e i suoi desideri. Così, attraverso lo sguardo dell’autrice, il soggetto ritratto riflette la luce e i colori dei borghi della Sicilia, esprime le consuetudini di contesti sociali ben definiti e porta con sé l’immaginario di una vita a contatto con la natura e trascorsa nei piccoli borghi.

Tra mondi reali e mondi immaginari

Intorno all’immagine di Chiara ruotano mondi reali e immaginari, quelli che lei stessa vive quotidianamente e quelli ricercati e vagheggiati dall’autrice che dispone le trame di un ritratto a quattro mani. La figura di Chiara seduta sulla roccia dinanzi al paesaggio collinare di Buscemi introduce i risvolti di una storia autentica, la storia di una ragazza con i capelli al vento che si nasconde tra gli alberi del bosco, che nuota e pensa silenziosa mentre guarda le nuvole, fino al punto in cui il suo ritratto incontra il pensiero di Valentina Brancaforte.

E questo sembra accadere proprio nel momento in cui l’autrice si ferma e si domanda se «Chiara un giorno lascerà il paese per avere la possibilità di seguire le sue ambizioni, anche se questo dovesse significare la perdita del conforto di vivere in mezzo alla natura che ama».

a cura di Michela Frontino

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