Vi presentiamo il portfolio di Anna Catalano, Senza colpe, dedicato ai bambini che vivono con le loro madri detenute.

5 Gennaio 2022 di Redazione Redazione

Oggi vi presentiamo il portfolio di Anna Catalano dal titolo Senza colpe. Scelto tra quelli caricati nella nostra Community, questo progetto è stato pubblicato sul n. 332 de IL FOTOGRAFO dedicato ai sentimenti.

Il portfolio di Anna Catalano

Spiega la fotografa: «Il mio progetto racconta la vita di quei bambini che in Italia vivono con le loro madri in un ICAM (Istituti a Carcerazione Attenuata per Madri) o nelle sezioni nido delle carceri tradizionali. Secondo l’ultimo censimento (luglio 2020) sono trentatré i bambini che vivono così, ma il numero cambia di continuo».

«Come fotografa e madre, ho sentito la necessità di raccontare una realtà a molti sconosciuta. Esiste infatti una legge – la n. 354 del 26 luglio 1975 – che consente alle detenute madri di crescere i propri figli in carcere, così da tutelare il loro rapporto genitoriale e insieme espiare la pena inflitta per il reato commesso».

«Nelle sezioni nido sono accolti i bambini fino a tre anni. Da questa età la detenzione con prole può essere ammessa fino al compimento del sesto anno. Crescere in un carcere non è la normalità. I bambini, anche inconsapevolmente, mostrano questo disagio e la necessità di condurre una vita normale. Sanno che fuori da quelle mura esiste un’altra vita e l’alternanza tra queste due realtà alimenta dinamiche complesse che richiedono loro un grosso sforzo di adattamento tra libertà e reclusione».

«Ogni volta che entro in un ICAM i bambini mi chiedono di giocare, di fare qualche compito, mi mostrano le foto delle loro camerette, dei loro giochi, dei loro fratelli più grandi. Mi chiedono di portarli fuori a mangiare un gelato o a passeggiare».

Il commento della Redazione

Le fotografie di Anna Catalano ritraggono interni luminosi e puliti, a volte anonimi, da cui è possibile scorgere dettagli inaspettati, come giochi d’infanzia o pareti colorate. Sono immagini che tentano di ricordare la stanza di un bambino, salvo accorgersi che quella luce così forte proviene da finestre e porte sbarrate che non permettono di uscire da questi ambienti, né di ammirare alcun panorama.

Proprio qui, nelle abitazioni degli ICAM, l’autrice ha cercato di documentare con delicatezza e sensibilità la vita quotidiana delle madri accompagnate dai loro piccoli a espiare le proprie pene detentive. I giochi spensierati, la spontaneità dei sorrisi e degli abbracci pieni di amore si alternano all’amarezza degli sguardi rassegnati e delle pose affrante.

Sentimenti contrastanti percorrono l’intera sequenza fotografica, dove ogni particolare non è lasciato al caso, ma assume una funzione narrativa specifica. Le inferriate delle finestre, le pareti di vetro durante le visite dei familiari, le braccia che si allungano per afferrare il vento, mani che si stringono e che coprono i visi. Sono tutte istantanee di vita quotidiana in cui le emozioni esplodono e avvolgono i soggetti delle immagini.

La macchina fotografica di Anna Catalano si muove in questi luoghi come una presenza silenziosa che coglie momenti irripetibili. La sua attenzione è quasi sempre rivolta ai bambini, al loro presente e alla loro vita che nonostante tutto corre verso il futuro, con cieli limpidi senza limiti né confini.

a cura di Michela Frontino

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