Protagonista della rubrica sul bianco e nero d’autore oggi è Uliano Lucas, per cui la fotografia documenta il cambiamento sociale.

23 Febbraio 2021 di Redazione Redazione

Per la rubrica Bianco e nero d’autore oggi parliamo di Uliano Lucas. Per il celebre fotoreporter, la fotografia è innanzitutto un potente fattore di cambiamento sociale. Una convinzione che lo ha accompagnato nel documentare con lucidità e impegno civile le vicende dell’ultimo mezzo secolo di storia.

Uliano Lucas e il Bianco e nero d’autore

Fare fotografia d’informazione significava in quegli anni esprimersi con il bianco e nero. Il colore era ancora legato perlopiù alla pubblicità, ai servizi di moda o all’intrattenimento. Ma Uliano Lucas sceglie il bianco e nero anche per altre ragioni. «Il bianco e nero mi ha permesso di ragionare sul linguaggio delle immagini trovando nella scala dei grigi e nel rapporto tra luce e ombra lo strumento per costruire il racconto e muovermi su diversi piani espressivi, dalla denuncia alla riflessione, all’introspezione. Per lo sviluppo e la stampa mi sono sempre rivolto a validi professionisti, dando loro indicazioni sulla resa dei grigi e dei neri, cosa impossibile da fare con le diapositive a colori richieste dai giornali. Il dialogo con lo stampatore, invece, mi consentiva di rendere al meglio le sfumature del complesso clima sociale di quel periodo, carico di tensioni ma pure di speranze».

Mi consente di costruire il racconto muovendomi su diversi piani espressivi. Uliano Lucas

Uliano Lucas

Nato a Milano nel 1942 e formatosi giovanissimo nell’ambiente di Brera, nella Milano degli anni Sessanta, ha collaborato con settimanali e quotidiani italiani ed esteri. È autore di numerosi libri. Ricordiamo Guinea Bissau. Una rivoluzione africana (1970), Emigranti in Europa (1977), Nel cuore dell’Africa (1987), Donne di questo mondo (2003), La città all’Ovest (2007), Sessantotto – Un anno di confine (2008), La vita e nient’altro (2013), Il tempo dei lavori (2016).

Giornalista, critico e storico della fotografia, ha condotto studi e ricerche sulla storia del fotogiornalismo e sul sistema globale dell’informazione. Le ricerche sono confluite in diversi libri tra i quali L’informazione negata (1981), l’Annale Storia d’Italia – L’immagine fotografica 1945-2000 (2004), Il fotogiornalismo in Italia. Linee di tendenza e percorsi 1945-2005 (2005) e La realtà e lo sguardo. Storia del fotogiornalismo in Italia (2015), scritto a quattro mani con Tatiana Agliani.

di Emanuela Costantini

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