29 Aprile 2019 di Vanessa Avatar

Il veterano di Magnum Photos David Hurn è uno dei fotografi documentaristi europei più rispettati e influenti. Le sue opere più conosciute offrono uno sguardo personale e affettuoso sulla cultura, le vite quotidiane e i comportamenti della gente comune, soprattutto del Galles, dove ha trascorso gran parte della sua vita.

David Hurn ha documentato più di sessant’anni di storia

Qual è la sua storia?
Hurn è nato nel 1934 nel Surrey ed è cresciuto nel Galles; il padre era un ufficiale delle Guardie Gallesi. Gravemente dislessico, ha finito per lasciare la scuola senza diplomarsi. Nel 1953 ha iniziato due anni di servizio nell’esercito, dove è stato selezionato per l’addestramento da ufficiale a Sandhurst. In quel periodo, ha acquistato una macchina fotografica e ha cominciato a studiare fotografia.

Quando è diventato un professionista?
Nel corso del periodo di studi a Sandhurst, Hurn ha visto una copia del Picture Post, con scatti di Henri Cartier- Bresson di persone ordinarie russe. Mostravano il “nemico” della Guerra Fredda sotto una luce diversa e hanno reso “profondamente pacifista” il giovane Hurn. Lasciato l’esercito nel ’55, un anno dopo è partito in autostop per Budapest, per fotografare la rivoluzione ungherese. Sono state queste immagini, pubblicate proprio dal Picture Post, a lanciare la sua carriera di fotogiornalista freelance.

Come si è poi sviluppata la sua carriera?
Ha sempre fotografato i suoi progetti documentaristici, molti dei quali trovavano pubblicazione nelle edizioni domenicali dei quotidiani. È stato anche fotografo di scena di grandi produzioni cinematografiche, tra cui Dalla Russia con amore (1963) e Barbarella (1967). Nel 1955 è diventato membro associato dell’agenzia Magnum e nel 1966 ha documentato le conseguenze del disastro minerario di Aberfan. Un anno dopo è diventato socio Magnum a pieno titolo.

Quali sono le sue opere più conosciute?
Nel 1972 è tornato a vivere nel Galles e ha avviato un progetto a lungo respiro di documentazione della cultura e delle tradizioni gallesi, con un occhio particolare ai cambiamenti del Paese. Queste immagini sono state raccolte in Land of My Father (2000) e Living in Wales (2003).

In che modo ha influito sui colleghi più giovani?
Nel 1973, ha fondato la famosa School of Documentary Photography al Gwent College di Newport. Si è concentrato soprattutto sul dotare i suoi studenti di capacità pratiche, dalla confezione degli articoli alla vendita degli scatti.

Quali altri libri ha pubblicato?
È co-autore, con Bill Jay, del classico manuale On Being a Photographer: A Practical Guide. Tra i suoi libri fotografici citiamo il recente Arizona Trips (2017), che raccoglie scatti dal 1979 al 2001. È tuttora attivo come fotografo.

Qual è la sua citazione più famosa?
“La vita, mentre si svolge davanti a un obiettivo, è così piena di complessità, di meraviglia e di sorprese, che trovo inutile creare nuove realtà”. Sostiene ci sia più piacere, per lui, nelle cose così come sono.

Da Il Fotografo
Immagine in evidenza

Herne Bay, Kent, 1963.

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