14 Febbraio 2019 di Vanessa Avatar

Paolo Monti: Manifesti strappati 1970

Ispirato dai lavori dell’artista Mimmo Rotella e dai suoi décollage, negli anni Cinquanta Paolo Monti dà avvio alla serie Manifesti strappati nell’ambito di una sperimentazione nella fotografia astratta che lo porta a puntare l’attenzione sui graffiti, sui manifesti, sui cartelloni pubblicitari che tappezzano i muri delle città, testimoni silenziosi – con i loro strappi, le loro lacerazioni, le loro macchie – del vissuto delle metropoli.

Che lo si voglia o no apparteniamo tutti al nostro tempo e io sono sicuro che senza l’esperienza astratta non sarei giunto a certe ricerche fotografiche. Oggi, dopo la lezione dell’arte, il non figurativo ci guarda dai muri delle città dove le macchie, le corrosioni, i manifesti strappati ci emozionano come dei Pollock, dei Klein, dei Soulages

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