29 Giugno 2019 di Vanessa Avatar

Nella storia della fotografia italiana merita senza dubbio una menzione Luigi Crocenzi. Intellettuale e fotografo, nato a Montegranaro nel 1923, Crocenzi collabora molto presto con la rivista Il Politecnico di Elio Vittorini per cui inizia a realizzare veri racconti fotografici capaci di incarnare una nuova visione e un nuovo uso della fotografia: questa diventa una letteratura di immagini, costituita da racconti reali capaci di mostrare la vita di un paese. Dall’amicizia con Elio Vittorini nasce quindi la collaborazione per realizzare l’importante romanzo illustrato Conversazione in Sicilia, per cui il fotografo doveva dare vita a un grande reportage sui paesi, i volti e i paesaggi dell’isola più grande d’Italia. Il risultato è straordinario: più di 1600 immagini vengono immortalate dalla Leica e dall’occhio vigile del fotografo, ma Crocenzi non ottenne il riconoscimento sperato. Il suo lavoro, infatti, venne molto ridimensionato da Vittorini. Il fotografo intellettuale mosso dalla rabbia distruggerà i negativi del suo grande lavoro, così che solo poche centinaia di immagini sono ancora oggi sopravvissute. L’attività culturale di Crocenzi però non si ferma: fonderà infatti il Centro per la Cultura nella Fotografia, con l’obiettivo di restituire alla fotografia una visione più ampia per cui l’immagine doveva essere più forte delle parole, andando a sostituirle. Un intellettuale capace dunque di mettere in movimento menti diverse, precursore di idee nuove che ancora oggi risultano di spiccata attualità.

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