26 Luglio 2020 di Nicole Moglia Avatar

Elliott Erwitt  nasce il 26 luglio 1928 a Parigi da genitori ebrei di origini russe. Elliott vive la sua infanzia in Italia, a Milano, sino al1939, quando fugge le leggi razziste rifugiandosi a New York con la famiglia. Trascorre poi la sua adolescenza ad Hollywood, dove entra in contatto con la fotografia – lavora, infatti, nella camera oscura di un fotografo -di cui intraprenderà presto gli studi presso il Los Angeles City College. Dopo aver studiato cinema alla New School oF Social Research di New York, nel 1949 Elliott Erwitt fa ritorno in Europa, dove viaggia tra Italia e Francia con la sua fedele compagna: la  Rolleiflex.
La svolta nella sua carriera avviene grazie all’incontro con Robert Capa, Edward Steichen e Roy Stryker. Quest’ultimo lo assume infatti alla Standard Oil Company per la quale lavora ad un libro fotografico e ad un reportage sulla città di Pittsburgh. Nel 1953 entra a far parte della celebre agenzia fotografica Magnum Photos e contemporaneamente collabora come free lance  con riviste del calibro di LIFE. Alla fine degli anni ’60 mantiene il ruolo di Presidente della Magnum per ben tre anni, mentre dal decennio successivo, decide di concentrarsi maggiormente sul cinema, realizzando documentari e commedie.

E’ universalmente annoverato tra i grandi maestri della fotografia mondiale di tutti i tempi. Il suo stile inconfondibile, caratterizzato dal bianco e nero e dal carattere ironico, è sempre mosso da un unico grande dogma: 

Il Fotografo

Elliot Erwitt e’ un fotografo universalmente riconosciuto per la delicata ironia del suo sguardo. Infatti, pur prendendo estremamente sul serio la fotografia, ha sempre sostenuto l’estrema importanza dell’umorismo nelle sue fotografie: “Far ridere le persone è uno dei più grandi traguardi che si possano raggiungere. È molto difficile, per questo mi piace”. Il suo stile inconfondibile, caratterizzato dal bianco e dal nero, è sempre mosso da un secondo dogma: l’osservazione acuta della realtà circostante, che Erwitt amalgama sapientemente con la sua ricerca dell’umorismo attraverso accostamenti paradossali colti nella quotidianità che allo stesso tempo mettono in mostra e smitizzano le borie e le ansie della societa’ contemporanea. Ma sempre bonariamente e con una buona dose di accondiscendenza.
I cani sono uno dei suoi soggetti preferiti, perché con i loro atteggiamento naturale e irriverente, fungono da perfetto contraltare alla pomposità ed alla ricercata compostezza dei loro padroni.
Molte delle sue foto appartengono oramai al patrimonio visivo del secolo scorso. Celebri i suoi ritratti a personaggi storici come Marylin Monroe. Pur spaziando tra continenti, generi e decenni diversi, le fotografie di Elliott Erwitt  si caratterizzano per uno stile immediatamente riconoscibile, spontaneo e originale, privo di qualunque artificio.

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