25 Gennaio 2019 di Vanessa Avatar

Weegee

Weegee (1900-1968) pseudonimo di Arthur Fellig, nato a Zloczew, un paese austro-ungarico oggi parte dell’Ucraina, la sua famiglia emigrò e si stabilì a New York. Origini umilissime lo spinsero ad adattarsi a tanti lavori fino a trovare nella fotografia la sua passione. Fotografò le notti di New York, la città degli ultimi, delle retate e degli omicidi. Rapidissimo a giungere sul luogo del delitto, divenne presto celebre. La sua prima mostra personale nel 1941. Seguiranno libri, film, sperimentazioni.

Per Weegee una fotografia che contiene il senso della vita è sicuramente questa. Due signore arrivano al Metropolitan Opera House. Vestite da gran sera, non sono stupite dal fotografo. Una donna, curva su se stessa e malvestita, le osserva. È lei la critica. Portavoce silenziosa della società degli oppressi, che con la sua presenza cambia la scena. Weegee, solito cogliere sguardi ed espressioni, prende l’inquadratura e scatta una delle sue fotografie più celebri. Pare che la donna fosse una bevitrice abituale, presa in un bar dall’assistente di Weegee e messa di fronte all’obiettivo un attimo prima dello scatto; solo in fase di sviluppo il fotografo si accorse della sua presenza. Decise comunque che quella era la fotografia da proporre ai giornali e da pubblicare sul suo libro Naked city. Anche la propaganda tedesca non mancò di notare lo scatto e la pubblicò con la didascalia “Americani, è per questo che combattete?”. Era il 1943, tempo di guerra

Immagine in evidenza  La Critica, 1943 – Masters/ Weegee / ©Gettyimages

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