Lo zoom standard è spesso sottovaluto quando si parla di fotografia paesaggistica. Eppure, è perfetto per catturare un’ampia varietà di paesaggi.
5 obiettivi per i paesaggi: lo zoom standard
Una volta sedotti dall’impatto di un grandangolo o di un teleobiettivo sui nostri paesaggi, è facile trascurare la versatilità e la potenziale creatività dello zoom standard. Ci riferiamo, per esempio, al 18-55 mm spesso in dotazione alle fotocamere APS-C di fascia consumer. O al più “prestigioso” 24-70 mm delle macchine pro.
Eppure, con una lunghezza focale che spazia dal grandangolo moderato al medio tele, questa è un’ottica ottima per molti paesaggi.
Tre motivi per sceglierlo
1 > All’estremità più corta (24 mm su full-frame o 18 mm su APS-C), gli zoom standard offrono un’ampiezza grandangolare ideale per catturare le vedute più aperte, senza che gli elementi dello sfondo diventino troppo piccoli nell’inquadratura, ma con la possibilità di sfruttare quelli di primo piano come potremmo fare con un ultragrandangolo.
2 > Alle focali intorno a 50 mm su full-frame e 35 mm su APS-C otteniamo distanze di scatto e prospettive più “naturali”, con un angolo di campo molto simile a quello dell’occhio umano.
3 > Infine, le focali più lunghe sono perfette per isolare piccole aree e scene nel paesaggio.
Quando scattiamo sul mare o in montagna, poi, ci sono altri motivi per preferire lo zoom standard a un ultragrandangolo. Sul mare, le onde che si frangono a riva rendono impossibile avvicinarsi al primo piano in sicurezza.
In montagna, avvicinarci troppo al primo piano può invece sminuire e rendere meno maestose le vette sullo sfondo. Bastano, invece, un paio di passi indietro e una focale leggermente più lunga per farle tornare più imponenti e restituire loro l’impatto che hanno a occhio nudo.
Usiamo quello che abbiamo
Come qualsiasi altro obiettivo, uno zoom standard tende a dare risultati più nitidi intorno ai diaframmi medi, quali f/8 o f/11. Questa apertura ottimale dipende dal design ottico dell’obiettivo, oltre che dalla diffrazione a diaframmi più chiusi.
Purtroppo, i diaframmi medi non sono sempre sufficienti a tenere nitida un’intera veduta fin dagli elementi di primo piano. Ci troveremo spesso costretti a chiudere un po’ per estendere la profondità di campo, ma ricordiamoci di non usare mai il più stretto diaframma possibile. Fermiamoci per esempio a f/16, anziché arrivare a f/22 o f/32.