Passiamo a un’ottica macro per cogliere i dettagli minuti di un paesaggio e adottare un approccio diverso dal solito.

22 Aprile 2022 di Redazione Redazione

Scegliamo un’ottica macro e mettiamo a fuoco i dettagli più piccoli! La fotografia di paesaggio, infatti, non è fatta solo grandi vedute…

L’ottica macro nella fotografia paesaggistica

Un obiettivo macro non sarà mai il primo verso cui allungheremo la mano pensando a uno scatto paesaggistico, ma è un modo eccellente di dare più varietà alle immagini di una sessione.

Per prima cosa, ci offre ovviamente la possibilità di estendere il ritratto di un luogo anche ai classici soggetti macro, come fiori, piante o insetti. È molto comodo soprattutto se la luce o la copertura nuvolosa non sono ideali per catturare le più ampie vedute. O quando, più semplicemente, abbiamo bisogno di fotografare qualcosa di diverso per “staccare” dal soggetto principale.

Paesaggi in miniatura

Inoltre, un macro è perfetto per catturare… paesaggi in miniatura! Per riuscirci, abituiamoci a osservare i dettagli che ci circondano e immaginiamo che piantine minuscole siano possenti alberi, o mucchietti di terra colline stagliate sullo sfondo del paesaggio reale. Abbassiamoci al livello del soggetto e cerchiamo una veduta dal basso di questo minuscolo mondo.

Ottenere una profondità di campo sufficiente a tenere a fuoco tutta la miniatura potrebbe essere difficile. A corta distanza, l’area nitida potrebbe essere misurata in centimetri, anziché metri, persino a diaframmi chiusi come f/22 o f/32. Possiamo scegliere di usarla a fini creativi, oppure possiamo ricorrere al treppiede e applicare la tecnica del fuoco composito (focus stacking).

Un approccio “aereo”

È possibile adottare anche un approccio “aereo” alla veduta dei piccoli dettagli. In genere, funziona bene se il soggetto si compone di forme grafiche, o quando si tratta di più oggetti sullo stesso piano, e non ci sono complesse interazioni di primo piano e sfondo.

Oltre che con i soggetti più minuti, gli obiettivi macro possono essere usati anche con quelli più normali. Quasi tutti hanno una lunghezza focale medio tele, da 50 a 105 mm, perfetta per guadagnare un minimo di portata verso i dettagli più distanti senza dover acquistare o portare in giro anche un teleobiettivo.

Ottica macro e stabilizzazione della fotocamera

A questi livelli di ingrandimento, e con i diaframmi chiusi necessari a produrre una sufficiente profondità di campo, la sfocatura introdotta dal mosso allo scatto diventa un serio problema.

Quando scattiamo sulla verticale, o da un’altezza ragionevole, stabilizzare la fotocamera con il treppiede è abbastanza semplice. Non tutti i treppiedi, però, riescono ad abbassarsi abbastanza da portarci quasi al livello del terreno.

In questi casi, può essere più comodo poggiare il corpo macchina su un sasso piatto, o su un pezzetto di terreno stabile, o usare un cuscinetto “beanbag” – se lo abbiamo a portata di mano.

Se niente si presta, proviamo con la borsa fotografica o con una giacca arrotolata e lavoriamo con l’autoscatto o un sistema di scatto remoto.

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