Fotografando un paesaggio ci capita a volte di dover sfruttare la luce data da situazioni “complicate”. Non scoraggiamoci...

8 Aprile 2022 di Redazione Redazione

A volte, quando fotografiamo un paesaggio, ci troviamo a dover sfruttare la luce data da situazioni “complicate”. Anche queste, però, possono regalarci grandi soddisfazioni.

Sfruttare la luce “complicata”

Il clima gioca un ruolo cruciale nella produzione di “momenti speciali”. Le possibilità sono infinite, ma possiamo dire con certezza che non siano molti gli scatti memorabili realizzati sotto un cielo azzurro, limpido e piatto…

L’unico segreto per sfruttare questi momenti è essere sul campo con la fotocamera pronta – a piedi in montagna o a bordo dell’auto, non importa. Possiamo imbatterci in fulmini, bufere di neve, formazioni insolite di nuvole, ombre particolari sul terreno, arcobaleni. Qualsiasi cosa attiri il nostro sguardo può essere un grande soggetto.

Dobbiamo solo avere costanza nell’uscire e fare esercizio con la macchina fotografica, per capire in che modo le diverse condizioni influenzano la luce.

Nebbia e foschia

La foschia produce colori attutiti e uniformi e luce delicata. Semplifica le scene nascondendone i dettagli ed è ideale per sottolineare le forme più forti e semplici. Si manifesta in genere nei sistemi di alta pressione, in assenza di vento. Può spaziare da un pesante velo di nebbia a una fatata foschia in sospensione sull’acqua, dalla nebbia chiusa nel fondo di una vallata alle nuvole basse su una montagna. È una lista infinita, ma il segreto è alzarsi presto. 

Molti scatti con la nebbia sono realizzati in controluce, dopo il sorgere del sole: l’effetto può essere bellissimo. Teniamo presente che la nebbia può diradarsi e trasformarsi in leggera foschia in tempi molto rapidi e lasciarci con un sole ingestibile che scintilla dritto nell’obiettivo!

sfruttare la luce

Il controluce nelle giornate serene

Spesso si dice che cieli azzurri limpidi o luce piatta siano “difficili” per la fotografia paesaggistica. Proviamo invece a considerarli un’opportunità per immagini differenti. In altre parole: sforziamoci di adattare il nostro stile alle condizioni che troviamo, qualunque siano.

Se pensiamo che i cieli puliti non siano ideali per la fotografia paesaggistica, proviamo a lavorare con un semplice controluce. Possiamo raggiungere risultati efficaci con ombre dure e grafiche, evidenziare le prospettive, ottenere esplosioni di riverbero dal sole, enfatizzare le scene con saturazione e contrasto altissimi.

Molti ottimi scatti paesaggistici sfruttano qualche forma di controluce: puntiamo la fotocamera verso la luce e creiamo un forte contrasto con il soggetto o con il paesaggio illuminato da dietro.

Sfruttare la luce “speciale” dei giorni nuvolosi

Anche i cieli coperti hanno fama di essere poco “d’ispirazione”: invece sono ottimi per rendere colori saturi e dettaglio delle ombre. Molti soggetti e generi fotografici si adattano più alle giornate coperte che a quelle nuvolose. Tante immagini in bianco e nero sono scattate in queste condizioni, che offrono colori e toni non slavati, ottimo dettaglio e ampie variazioni tonali.

Il “cielo bianco”

Lo conosciamo bene: è come un immenso softbox che diffonde una luce così piatta che non promette niente di buono! Quando ci capita di trovarci fuori in queste condizioni, escludiamo direttamente il cielo dalla composizione e concentriamoci su forme, motivi e colori. Possiamo sfruttarle per scatti minimalisti in cui il cielo bianco diventa solo un elemento di un’immagine fondata su forme di luce e di ombra.

Leggi anche
Fotografia di paesaggio: 21 consigli per immagini mozzafiato

Lascia un commento

qui