Impariamo a ottenere l’esposizione corretta allo scatto scoprendo quali sono i fattori che la influenzano.

13 Ottobre 2022 di Redazione Redazione

Centrare l’esposizione corretta allo scatto è fondamentale se vogliamo ottenere risultati ottimali. Certo, grazie alla post-produzione possiamo migliorare le nostre foto ma non possiamo fare miracoli! Se la foto è riuscita male, non ci sarà Photoshop che tenga…

Come ottenere l’esposizione corretta allo scatto

Per prima cosa dobbiamo sapere che l’esposizione è controllata da tre fattori. Apertura di diaframma e tempo di posa permettono di regolare la quantità di luce che raggiunge il sensore, mentre il livello ISO determina l’amplificazione del segnale e, semplificando, la “sensibilità” del sensore stesso alla luce. Diverse combinazione di questi tre fattori danno risultati enormemente differenti. Ecco in che modo…

Tempo di posa

L’otturatore è piazzato davanti al sensore e si apre per permettere il passaggio della luce. Più a lungo rimane aperto e maggiore è la quantità di luce che raggiunge il sensore. Con i tempi più lunghi, può essere necessario il treppiede per mantenere stabile la fotocamera. In linea di massima, a mano libera possiamo cavarcela fino a un tempo “equivalente” alla reciproco della lunghezza focale: 1/50 di secondo con 50 mm e 1/200 con 200 mm.

Il tempo di scatto si abbina al diaframma: per esempio, se l’esposizione è corretta a f/4 per 1/250 di secondo, per chiudere il diaframma su f/11 dobbiamo allungare la posa fino a 1/30 di secondo.

Diaframma

L’apertura nell’obiettivo che permette il passaggio della luce si chiama “diaframma”. Variandone l’ampiezza, controlliamo anche la profondità di campo dell’immagine. L’apertura del diaframma è misurata in stop f/: più è alto il numero f/ e più è piccolo il diaframma e maggiore la profondità di campo.

Per un paesaggio, di norma, è preferibile una perfetta definizione di tutta la scena, quindi la scelta migliore è un valore di f/16 o più chiuso. Per un ritratto, al contrario, vogliamo uno sfondo sfocato e pulito, quindi è meglio aprire intorno a f/2.8 (qualora l’obiettivo sia sufficientemente “luminoso” da permetterlo).

ISO

Tradizionalmente, il livello ISO indicava la sensibilità della pellicola alla luce. Per esporre una scena con pellicola ISO 400 bastava metà della luce necessaria invece con pellicola ISO 200. In fotografia digitale, l’impostazione ISO cambia l’amplificazione del segnale. Livelli ISO più bassi restituiscono dettagli più precisi e meno rumore, ma richiedono più luce.

Pensiamo per esempio alla differenza tra scatti in esterni in una giornata di sole e in interni con luce scarsa. In esterni possiamo impostare ISO 200 o meno, mentre in un interno scuro dobbiamo probabilmente alzare il livello ISO fino almeno a 1.600.

Esposizione perfetta: la luce

Si tende spesso a pensare che la piena luce del sole sia la migliore per un ritratto, ma se il sole è sulla verticale, l’effetto dona davvero poco al soggetto. Per risultati più piacevoli, cerchiamo un angolo in ombra o aspettiamo che il sole si abbassi e l’angolazione dei raggi cambi. In alternativa, disponiamo il soggetto con la schiena verso il sole, per un ritratto in controluce.

esposizione corretta

Nell’immagine qui sopra, si indovina l’uso del flash dall’ombra scura sotto il mento della modella. Senza flash, il viso sarebbe rimasto in ombra e privo di dettaglio. In controsole, proviamo a usare un lampo di flash o un pannello riflettente per riequilibrare la luce sul lato frontale del soggetto (o dei soggetti in questo caso).

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