Una breve ma utile guida per chi vuole imparare a fotografare con gli Speedlite e portare la sua fotografia a un nuovo livello!

12 Luglio 2022 di Redazione Redazione

Ecco un’utile guida, rivolta soprattutto a chi sta muovendo i primi passi, per imparare a fotografare con gli Speedlite.

Fotografare con gli Speedlite: introduzione

Se siamo alle prime armi, il flash è una faccenda che con tutti i suoi termini ultraspecialistici può spaventare. Le moderne EOS, però, possono fare buona parte del lavoro per noi, quando si tratta di gestire un’esposizione con flash. Basta collegare uno Speedlite alla slitta a contatto caldo per poterlo controllare dal menu principale della fotocamera, anziché trafficare con tutti i pulsantini sul corpo del flash. Anche il controllo wireless apre una marea di possibilità di illuminazione creativa.

Naturalmente, di questi tempi possiamo anche usare un pannello LED al posto di un flash, con la comodità di una luce continua che permette di valutare bene dove le ombre cadono sul soggetto e apportare correzioni prima di scattare. Un pannello LED però non offre lo stesso livello di potenza, controllo e congelamento di un’azione rapida che ci assicura uno Speedlite Canon.

Il flash, infatti, non serve solo a illuminare i soggetti di notte o in interni: è un modo per aggiungere “luce di riempimento” agli scatti ripresi anche in piena luce. Un soleggiato pomeriggio estivo può sembrare il momento ideale per scattare un ritratto solo ai meno esperti, ma il resto di noi sa che la luce dura e intensa può introdurre ombre molto spiacevoli. Un lampo leggero di flash di riempimento è la soluzione per arrivare a un risultato più gradevole. La lettura dell’esposizione del flash Canon E-TTL II è in grado di bilanciare la luce del flash con quella ambientale, ma non ci priva della libertà di regolare l’intensità del lampo a nostro gusto.

Perché fotografare con gli Speedlite?

Il flash a scomparsa incorporato in molte fotocamere EOS è comodo, perché assicura di avere sempre un minimo di luce aggiuntiva a disposizione, ma non dona ai soggetti dei ritratti, perché le piccole dimensioni del lampeggiatore interno e la posizione producono un’illuminazione dura e diretta. Se poi scattiamo in verticale, la luce arriva di lato. Montando un paraluce o usando un teleobiettivo molto lungo, rischiamo inoltre di vederne l’ombra sul soggetto.

Per un completo controllo sulle ombre e la possibilità di usare accessori come ombrelli, softbox o snoot, la strada da prendere è un flash esterno, controllabile in remoto.

La funzione E-TTL II

Le modalità di lettura dell’esposizione del flash sono sostanzialmente due: manuale ed E-TTL (Evaluative Through-The-Lens, “valutativa attraverso l’obiettivo”). 

La misurazione E-TTL è sofisticatissima e mette la fotocamera in condizione di esporre automaticamente tenendo conto del flash. In pratica, prima dello scatto il flash emette un pre-lampo a bassa potenza, che viene riflesso dal soggetto, torna indietro attraverso l’obiettivo e viene misurato dall’esposimetro. A questo punto la fotocamera calcola l’intensità necessaria all’esposizione, valutando anche la distanza e la posizione nell’inquadratura del soggetto. Tutte le EOS contemporanee usano la misurazione E-TTL II

In modalità manuale, invece, tocca a noi impostare l’intensità del flash, dalla fotocamera o dallo stesso Speedlite, su una scala che va dalla piena potenza, 1/1, fino a 1/128. Il flash Canon professionale EL-1 arriva fino a 1/8.192 di potenza. Non è necessario che la fotocamera sia in modalità manuale per esporre manualmente il flash. Allo stesso modo, la misurazione automatica E-TTL può essere abbinata a un’esposizione manuale della fotocamera. 

Qualsiasi modalità di esposizione del flash usiamo, dobbiamo ricordare che il tempo di scatto non può essere più veloce del “tempo di sincronizzazione”, che sulla maggior parte delle fotocamere corrisponde a 1/200 di secondo. In piena luce, quando l’esposizione ondeggia intorno a tempi molto veloci, come 1/2.000 di sec, rallentare fino a 1/200 può sovraesporre lo scatto. Possiamo allora ricorrere alla funzione High Speed Sync (HSS), disponibile su alcuni Speedlite, oppure allungare la posa chiudendo il diaframma e abbassando il livello ISO.

Regoliamo l’esposizione del flash

fotografare con gli Speedlite

Proprio come possiamo rendere più chiara o più scura una normale esposizione ricorrendo alla compensazione, così possiamo compensare anche il flash per aumentare o diminuire la luminosità del soggetto illuminato dal lampo

La misurazione E-TTL II è efficace, ma può comunque essere ingannata e indotta a sottoesporre da oggetti riflettenti come specchi o vetrate. Oppure potremmo essere noi a voler ridurre l’intensità del flash per avere solo un delicato alleggerimento delle ombre in un’immagine in luce diurna.

È possibile compensare l’esposizione di un flash incorporato o di uno Speedlite dalla schermata Quick Control o dal sottomenu Controllo flash/Controllo Speedlite esterno

In alternativa, possiamo apportare le correzioni direttamente sullo Speedlite o sul trasmettitore collegato alla slitta a contatto caldo. Se la compensazione viene impostata sia sullo Speedlite, sia sul corpo macchina, viene usato il valore impostato sul flash

I modelli EOS più recenti, come R5 e R6, offrono un’opzione aggiuntiva chiamata Bilanciamento E-TTL: possiamo lasciarla su Standard oppure scegliere di dare priorità all’ambiente o al flash. Con Priorità ambiente, la fotocamera riduce la potenza del flash in modo da rendere dominante la luce ambientale. Con Priorità flash fa il contrario e rende più evidente il flash come principale sorgente luminosa.

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