Per fotografare i paesaggi in modo creativo proviamo a eliminare il colore e a concentrarci su altri elementi...

31 Gennaio 2023 di Redazione Redazione

Prosegue la nostra rubrica dedicata alle tecniche e ai trucchi per fotografare i paesaggi in modo originale. Dopo aver approfondito la filosofia del colore, oggi scopriamo il fascino del bianco e nero…

Fotografare i paesaggi: #4 Il bianco e nero

16 – Capire le basi

Un’immagine in bianco e nero può nascere dal contrasto in luce naturale: per esempio in una giornata di sole, con luci intense e ombre dure, o all’opposto in una giornata molto coperta, con soggetti scuri stagliati contro i toni più chiari del cielo o dell’acqua. Possiamo spaziare da semplici silhouette a scatti con un’ampia gamma di sfumature di grigio.

È sempre una buona idea studiare il modo in cui i colori si traducono in toni di grigio, anche perché può essere di grande aiuto nel controllo della post-produzione. Tutte le tonalità, dopo la conversione in scala di grigio, possono essere rese più o meno importanti nell’immagine usando il cursore corrispondente al colore di partenza. L’effetto finale è più difficile da visualizzare al momento dello scatto, rispetto al contrasto naturale, proprio perché quasi tutto dipende dall’interpretazione che scegliamo di dare in fase di elaborazione.

17 – L’essenza del bianco e nero

Nelle immagini in bianco e nero, i colori sono stati (ovviamente) rimossi. Significa che uno degli elementi più importanti di un’immagine viene meno. L’attenzione si concentra quindi sugli altri ingredienti: contorni, forme, toni, contrasto, texture e motivi. Uno scatto riuscito in bianco e nero riesce a dare loro la giusta enfasi, da soli o combinati.

Prendiamo per esempio sagome e forme: sono più prominenti in bianco e nero, perché spesso il colore distrae e sottrae loro chiarezza. Cerchiamo di identificare gli elementi più importanti per l’immagine e diamo loro importanza sia in fase di composizione, sia in post-produzione. 

18 – Una chance per le vecchie foto

Siamo quasi tutti abituati a vedere e fotografare a colori. Molte nostre immagini sono state scattate a colori, magari senza troppa riflessione rispetto alle possibilità del bianco e nero. Ci siamo tutti chiesti: “Ma funziona meglio a colori o in bianco e nero?”.

Per quanto sia sempre meglio scattare per il bianco e nero con un’idea in mente del risultato finale, possiamo anche tornare sui nostri vecchi scatti, riguardarli con occhi nuovi e sperimentare con l’elaborazione in bianco e nero: è un esercizio utilissimo per imparare a “vedere” in bianco e nero.

19 – Fotografare i paesaggi: effetto minimalista

Bianco e nero e lunghe esposizioni hanno in comune la capacità di semplificare le scene e favorire un approccio minimalista, quindi perché non provare ad applicarli insieme? I tempi lunghi fluidificano, o rimuovono del tutto, i dettagli che competono per l’attenzione e possono creare fondali con un singolo tono o una delicata sfumatura.

Per esempio, sono ideali per le silhouette di palazzi dalle linee contemporanee. Anche nebbia e neve sono in grado di nascondere i dettagli superflui della scena e possono offrirci una perfetta tela bianca su cui tratteggiare con chiarezza la forma di soggetti più scuri.

20 – Luci e ombre

“Vedere” in bianco e nero può essere difficile se non ci abbiamo mai provato e non abbiamo ancora sviluppato un certo occhio. Per cominciare, proviamo a concentrarci solo sugli aspetti più facili da visualizzare allo scatto, come luce e ombra, come in questo scatto del “Colosseo quadrato” dell’EUR, a Roma. Qui è importante la ripetizione dello stesso motivo, le aperture dell’edificio, annegate nell’ombra in post-produzione e in netto contrasto con la superficie più chiara del Palazzo della Civiltà Italiana.

Foto di Andrea Rota Nodari

E poi, abbiamo mai guardato l’asfalto bagnato in controluce? Facciamoci caso: ciò che vediamo è ristretto a sagome chiare e scure – di fatto, vediamo una monocromia naturale. Sfruttiamo questo tipo di luce per studiare il funzionamento di forme e contorni e abituiamoci a creare composizioni semplici e bilanciate.

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