Prosegue la nostra rubrica dedicata alle tecniche e ai trucchi per fotografare il cibo, svelati da un professionista.

9 Febbraio 2023 di Redazione Redazione

Prosegue la nostra rubrica dedicata alle tecniche e ai trucchi per fotografare il cibo, svelati dal fotografo professionista JP Baudey.

Fotografare il cibo: scatto #4

Foto di JP Baudey

JP voleva un’atmosfera molto intensa per questa immagine, quindi ha cambiato il fondale, adottandone uno molto più scuro. Inoltre, ha usato una leccarda da forno nera come base, appoggiando al centro il taglio di carne su una mannaia da macelleria. Ha poi aggiunto una testa d’aglio, foglie di alloro e rametti di timo, per dare colore.

Quando fotografiamo carne cruda, stiamo molto attenti a cosa tocchiamo e laviamoci le mani prima di maneggiare la fotocamera. Evitiamo la carne sottovuoto, perché spesso appare appiattita e compressa. Teniamo la carne in frigo finché non siamo pronti a scattare, per evitare che si ossidi in fretta all’aria e prenda un brutto colore marrone, ben poco fotogenico.

Hot shot #5

Foto di JP Baudey

JP è un grande cuoco prima ancora di essere un fotografo, quindi è straordinario studiare le sue mosse anche quando cucina! Ha poggiato la bistecca in una pentola di ghisa e l’ha infilata in forno a 60° per una lenta cottura. La cottura lenta è la migliore per la carne che intendiamo fotografare, perché spezza il collagene senza contrarlo, produce meno sangue e l’effetto è più fotogenico.

Una volta cotta, JP ha scaloppato la carne e ha ridistribuito le fette a ventaglio nella pentola, insieme a un coltello e alla testa dell’aglio usata in cottura. Ha preso il braccio a giraffa, con un contrappeso di 5 kg per bilanciare la fotocamera, l’ha portato sulla verticale e si è preso il giusto tempo per comporre, spostando gli elementi dove necessario.

Scatto #6

Per l’ultimo scatto abbiamo deciso di divertirci un po’ e creare una tipica immagine con gli schizzi di liquido (foto in alto). L’idea era di lanciare una fettina di arancia in un bicchiere da Martini e congelare il movimento del cocktail con un lampo di flash.

JP ha allestito il suo flash con softbox e ha impostato un tempo di posa molto veloce, ma non è stato facile, perché a ogni lancio c’è una sola opportunità di cogliere il momento, altrimenti bisogna pulire e riallestire tutto il set. JP ha usato un bicchiere da catering, più pesante e robusto, e lo ha fissato al piano con un pezzo di scotch biadesivo, per evitare che si rovesciasse quando veniva colpito dalla fetta di arancia. Ci siamo concessi una decina di tentativi e questo è il migliore.

JP dice di amare la fotografia culinaria soprattutto perché offre una molteplicità di modi di realizzare una visione creativa, dall’illuminazione all’impiattamento, dalle guarnizioni ai drink. Con l’esperienza e la sicurezza, possiamo arrivare a creare scatti food complessi quanto vogliamo. 

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