In questa rubrica vi raccontiamo come fotografare l’autunno, svelandovi tecniche, segreti e attrezzature. Cominciamo!
Fotografare l’autunno #1: raccontare il paesaggio che cambia
L’autunno è la stagione più fotogenica dell’anno, con le sue albe nebbiose, i tramonti soavi e le pennellate di rosso, verde e giallo tracciate ovunque. I colori delle foglie sugli alberi sono indubbiamente l’elemento caratterizzante più apprezzato dai fotografi, e non serve cercare boschi e foreste lontani per trovare le location migliori.
Spesso basta girare l’angolo per raggiungere parchi cittadini altrettanto affascinanti. Essendo più vicini a casa, potremo visitarli più di frequente, per raccontare la transizione nel più completo dei modi.
Di solito è preferibile scattare le foto di paesaggio con un obiettivo grandangolare, impostando un’apertura stretta per ottenere un’ampia profondità di campo. Per una fotografia dall’atmosfera “nebbiosa”, usiamo invece uno zoom come il 70-200 mm, capace di comprimere i piani prospettici ed esaltare la tridimensionalità. Non saliamo mai sopra i 100 ISO – nella foschia il rumore è più evidente!
Come immortalare le brume mattutine
1 – Pianificazione
Nella serata precedente l’uscita, controlliamo le previsioni meteo. Alcuni siti danno informazioni su nebbia e visibilità. Altrimenti, aspettiamo una notte serena, fredda e senza vento. Sono le condizioni ideali per il formarsi di brume e nebbie!
2 – Il posto giusto
Ricorriamo alle nostre conoscenze o cerchiamo online la location migliore. La bruma si forma spesso su grandi specchi d’acqua o sui terreni silvestri. Puntiamo la sveglia di buon ora, in modo da poter essere pronti molto prima dell’alba.
3 – Attenzione all’esposimetro
Usiamo il treppiede e adattiamo la composizione a un medio tele. La foschia può ingannare l’esposimetro, perciò controlliamo l’istogramma e, se necessario, applichiamo la compensazione positiva che riteniamo opportuna.
Non solo grandangolo per fotografare l’autunno
Catturare panorami da cartolina con il grandangolo è un’attività gratificante, ma dopo un po’… stufa. L’autunno è un’ottima occasione per tirar fuori dalla borsa l’obiettivo macro e realizzare coloratissime foto ravvicinate. Concentrarci sul fogliame degli alberi piuttosto che su una famigliola di funghetti difficilmente ci lascerà delusi.
Ricordiamoci che usando un macro la profondità di campo si riduce drasticamente. Dunque, piuttosto che scattare con un ampio diaframma (per esempio f/2.8), sarà necessario stringere a f/8 o anche f/16 per assicurarci che l’intero soggetto appaia nitido. A distanze così ravvicinate, anche con tali aperture otterremo comunque piacevoli sfondi sfocati.
La tecnica del freelensing
Sganciamo l’ottica e sperimentiamo nuove forme di fotografia creativa.
1 – Prepariamo l’obiettivo…
Impostiamo l’ottica (in questo caso un Nikkor 50 mm) su messa a fuoco manuale con l’apposito switch M/A e su infinito ruotando la ghiera sul barilotto. Impostiamo la fotocamera su Manuale.
2 – Impostiamo la fotocamera
Scegliamo tempo di posa e ISO che portino all’esposizione più corretta per il tipo di scena e per il livello di illuminazione presente al momento dello shooting. Se la luce è modesta, partiamo con 400 ISO. Togliamo l’obiettivo.
3 – Sperimentiamo!
Sull’attacco del Nikkor 50 mm f/1.8 troviamo una levetta che consente al diaframma di aprirsi al massimo – facciamola scattare. Tenendo poi l’ottica vicino alla fotocamera, incliniamola in ogni direzione, vedendo l’effetto che fa tramite la visione Live View. Attenzione a non far penetrare la polvere!
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