Si assiste oggi a un ritorno alla fotografia analogica. Se vogliamo sperimentare con la pellicola, ecco quale scegliere...

29 Giugno 2022 di Redazione Redazione

Negli ultimi anni, si è tornati a parlare di fotografia analogica. Alcuni, della fotografia a pellicola, amano l’emozione dell’attesa, l’idea di vedere le immagini solo giorni o addirittura settimane dopo aver premuto lo scatto. Altri apprezzano l’unicità dell’estetica e delle caratteristiche di ogni diverso rullino. Per tutti, vale la durata dei risultati: negativi e stampe pressoché eterni.

Oggi non è più questione di contrapporre pellicola e digitale: i due media coesistono, la scelta è aperta. È arrivato il momento di spolverare le vecchie reflex classiche, o di acquistarne una per noi “nuova”, e riscoprire le gioie dell’analogico!

Fotografia analogica e pellicola

Tra le prime cose da fare, se vogliamo cimentarci nella fotografia analogica, è scegliere il rullino giusto. È passato troppo tempo dall’ultima volta che ne abbiamo usato uno? Non ne abbiamo mai nemmeno preso in mano uno? Ecco gli aspetti di cui dobbiamo tenere conto…

Che sensibilità ci vuole?

Tutto dipende dal soggetto e dai livelli di luce. Le pellicole meno sensibili, tra ISO 50 e ISO 200, sono eccellenti per l’uso in studio o in esterni in giornate soleggiate, e assicurano una sgranatura minima. All’estremo opposto, le pellicole più luminose, come quelle ISO 3.200, sono perfette per gli esterni bui, gli interni e per congelare l’azione, ma aspettiamoci una (bellissima!) grana molto grossa.

fotografia analogica
Un rullino ISO 50-200 per le giornate di sole

Più o meno nel mezzo si collocano le pellicole ISO 400. Sono le più flessibili e versatili perché danno buoni risultati in un’ampia varietà di condizioni di luce e funzionano bene anche in luce mista.

La vecchia denominazione “ASA”, acronimo di American Standards Association, è stata sostituita nel 1987 dagli “ISO” dell’International Organization for Standardization. 100 ASA corrispondono a 100 ISO.

Le tipologie

I formati di pellicola tuttora in produzione sono tre, ognuno dedicato a uno specifico tipo di fotocamera. 

Quasi tutte le macchine fotografiche a pellicola usano rullini 35 mm (formato 135), che sono anche i più comuni da trovare (sono prodotti tra gli altri da Fujifilm, Kodak, Ilford e AgfaPhoto). Inoltre, sono i più facili da usare e, in genere, quelli che quasi tutti associano all’idea di “pellicola”. 

La pellicola 35 mm è preforata per l’aggancio al rocchetto di avanzamento e arrotolata nei tipici cilindri a prova di luce, in lunghezze che offrono 24 o 36 pose in rapporto 3:2 (il rapporto che oggi chiamiamo “full-frame”). 

Gli altri due formati esistenti sono i rullini 120 (per il medio formato) e le pellicole piane (per il grande formato).

Le sensibilità

La sensibilità delle pellicole è misurata oggi secondo lo standard ISO ed è in genere indicata sul rullino e sulla confezione. Se la pellicola è codificata DX, l’impostazione è automatica. Teniamo in conto che, quando scattiamo a pellicola, sostanzialmente teniamo fissa la variabile ISO del triangolo dell’esposizione, che possiamo quindi controllare solo attraverso la regolazione di tempo di posa e diaframma.

Serve una certa capacità di prevedere cosa, dove e come fotograferemo e, soprattutto, quali condizioni di luce incontreremo.

Spingere o tirare

Le pellicole possono essere esposte a un’impostazione ISO diversa da quella indicata dal produttore. Si dice che vengono spinte (se usiamo ISO più alti) o tirate (con ISO più bassi). Tutto il rullino deve essere esposto agli stessi ISO, perché di fatto lo stiamo sotto o sovra-esponendo e quindi è necessario che i tempi dello sviluppo ne tengano conto.

In genere si spinge o si tira quando la sensibilità della pellicola non è adatta per la luce oppure per regolare contrasto o grana. Teniamo presente che alcune pellicole reagiscono meglio di altre.

Fotografia analogica: qual è la pellicola giusta?

Il mercato offre ancora molta scelta e molti nomi familiari. Marchi affermati, come Ilford e Kodak, propongono gamme complete, da ISO 50 a ISO 3.200, mentre le case più piccole e indipendenti hanno magari pellicole speciali ed emulsioni interessanti. 

Ogni pellicola ha le proprie caratteristiche di colore, tono, grana, versatilità ed estensione espositiva. Anche prezzo e disponibilità variano molto e possono avere un ovvio impatto sulle nostre scelte. Sperimentiamo il più possibile per vedere quali stili e risultati ci piacciono di più.

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