In cerca di idee per fotografare l’autunno? Trasformiamo la pioggia in opportunità lavorando con macro e tempi lunghi.

7 Ottobre 2022 di Redazione Redazione

Prosegue la nostra rubrica dedicata alle idee per fotografare l’autunno. Oggi scopriamo come trasformare la pioggia in una opportunità!

Idee per fotografare l’autunno #3

Come per i cieli coperti, anche per la pioggia ci sono differenti “casistiche” di cui tenere conto. Da una leggera pioggerellina alle bombe d’acqua, in ogni situazione avremo delle opportunità fotografiche da non perdere. In ogni caso, oltre a preoccuparci di mantenere asciutti noi stessi, dovremo fare la stessa cosa con l’attrezzatura.

Sebbene sia difficile frenare l’entusiasmo di un fotografo ben impermeabilizzato, c’è da considerare che qualsiasi fotocamera (anche i modelli weatherproof, “resistenti alle intemperie”) può subire danni quando esposta a piogge consistenti, se non difesa dall’acqua con un’adeguata protezione.

Qualche consiglio…

Quando pioviggina è relativamente facile lavorare. Le gocce d’acqua sono piccole e possono assomigliare alla nebbia. Il terreno è bagnato, senza che si formino pozzanghere e, se è caldo, asciuga in fretta.

I temporali sono eventi improvvisi e violenti ma offrono eccellenti occasioni per scattare, anche se in condizioni non facili. Proprio per questo motivo molti fotografi preferiscono perdere qualche bella foto piuttosto che avventurarsi sotto un temporale, e questo è un vantaggio per gli intrepidi!

I temporali sono associati con i cumulonembi, con fulmini e lampi. Possono verificarsi in qualsiasi periodo dell’anno, ma sono più frequenti in estate, soprattutto verso sera, e più rari nelle stagioni fredde.

Il vento e l’acqua di una tempesta creano condizioni molto difficili in cui lavorare, soprattutto se il vento cambia spesso direzione. Possiamo provare a proteggere l’attrezzatura con il corpo, ma a volte è impossibile farlo efficacemente. Naturalmente il coraggio e una buona preparazione possono essere premiati, anche in questo caso, da fotografie eccezionali.

La pioggia continua ma non troppo copiosa è quella che offre le condizioni di lavoro più facili e, spesso, i risultati migliori. Il segreto è guardare a terra per cercare i riflessi che per intensità dei colori e struttura offrono infinite possibilità di realizzare scatti creativi. L’assenza di vento ci permette di lavorare confortevolmente, ammesso di aver preso le opportune precauzioni…

Idee per fotografare l’autunno: macro e tempi lunghi

1 – Cascate e torrenti ingrossati

Non sottovalutiamo l’opportunità di fotografare cascatelle e corsi d’acqua dopo o durante una giornata di pioggia. La maggiore portata del corso d’acqua rende più spettacolari le foto eseguite con lunghe esposizioni. Ricordiamoci di portare con noi il treppiede e possibilmente un filtro ND neutro, per poter usare tempi lunghi anche se c’è molta luce.

2 – Protezione antipioggia

Molte fotocamere possono sì sopportare gocce d’acqua e schizzi, ma solo poche possono passare davvero indenni sotto un intenso acquazzone! Portiamoci sempre con noi una semplice protezione impermeabile in plastica che copra sia la macchina sia l’obiettivo.

3 – Un po’ di chiarezza

Se le fotografie scattate con la pioggia sono un po’ carenti a livello di contrasto, apriamo i nostri file RAW in Adobe Camera Raw e, nel pannello Base, aumentiamo il valore della Chiarezza (senza esagerare per non ottenere brutti artefatti) per dare più risalto ai mezzitoni. Se abbiamo scelto il formato JPEG, possiamo accedere allo stesso cursore da Photoshop o Lightroom.

4 – Tuoni e fulmini

Il clima, lo sappiamo, sta subendo forti cambiamenti, e lo possiamo notare per la frequenza dei temporali che definiamo tipicamente “estivi” anche nei mesi autunnali. L’attività elettrica, secondo i dati dei centri meteo, è altresì parecchio aumentata. Stando il più lontano possibile dal pericolo, approfittiamone per immortalare i fulmini che sempre più spesso illuminano le notti tempestose di ottobre e novembre.

Ci serviranno un treppiede e… un po’ di fortuna! Impostiamo ISO 200 o 400, un diaframma intorno a f/8, un tempo lungo (meglio avere uno scatto remoto e decidere volta per volta quanto lungo debba essere) e incrociamo le dita per far sì che il fulmine, o i fulmini, cadano proprio in quei secondi! 

5 – Sotto l’arcobaleno

Nelle giornate con tempo variabile, dopo un temporale improvviso spesso si forma un arcobaleno. Cerchiamo il punto da cui fotografarlo in modo che alla sua base ci sia un elemento interessante, come alberi, cespugli o una costruzione, da inserire in un punto di forza della composizione.

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