Sembra scontato dirlo ma la luce nella fotografia di paesaggio è uno degli aspetti più importanti. È una delle armi più potenti di cui disponi per realizzare foto suggestive di paesaggi. Può, infatti, trasformare una veduta anonima in una scena suggestiva. Lo specialista Nigel Forster ti racconta quali sono i diversi tipi di luce che puoi incontrare e come sfruttarli per ottenere immagini sensazionali.
La luce per la fotografia di paesaggio
All’inizio e alla fine del giorno la luce cambia più in fretta: nel giro di un’ora o due il paesaggio passa dalla notte al giorno e viceversa. Cambiano il colore e l’intensità della luce e le ombre si allungano o si accorciano. È spesso il periodo più emozionante del giorno per i fotografi ed è difficile prevederne l’aspetto con precisione. È sempre ricco di sorprese!
In genere, la luce è efficace per illuminare un soggetto o un paesaggio nella mezz’ora prima che il sole si avvicini all’orizzonte. Poi, quando cala ancora, il focus della composizione può cambiare e il sole stesso diventa l’elemento più importante dell’immagine (ovviamente, al tramonto: all’alba i tempi si invertono).
Luce e fotografia: numerose opportunità
L’ora dorata
L’ora dorata è ben nota ai fotografi paesaggisti per le sue ombre lunghe e per la luce calda che si intensifica man mano che il sole si avvicina all’orizzonte. Corrisponde più o meno all’ora dopo l’alba e a quella prima del tramonto. I suoi effetti tendono a essere più accesi in primavera e autunno, quando il sole ha forza e la luce è abbastanza limpida.
L’alba o il tramonto perfetti
Tendiamo ad avere un’idea preconcetta di come debba essere un “grande tramonto”: un cielo rosso, ricco di colori intensi. La nostra percezione e la nostra “immagine perfetta”, però, potrebbero essere molto diverse e personali. Possiamo descrivere i tramonti considerandone tre aspetti: i colori nel cielo, il sole stesso, magari che infiamma le nuvole dal basso o appare come una palla rossa sull’orizzonte, e la luminosità residua, dopo che il sole è calato.
Con un po’ di fortuna, puoi trovare tutto in una stessa sessione, man mano che la luce cambia. Ma potresti anche avere una specifica immagine in mente. In questo caso, è meglio avere almeno un’idea di cosa puoi aspettarti già prima di uscire.
L’ora blu
Questo è il periodo successivo al tramonto vero e proprio (o precedente l’alba), prima che faccia buio. Appena il sole cala, la luce sfuma rapidamente da calda e dorata a una distinta nota azzurra. In questa breve finestra temporale, nei luoghi in cui c’è la presenza dell’uomo la luce naturale viene sostituita da quella artificiale. È un momento ideale per catturare i colori del cielo o paesaggi in luce mista artificiale e naturale.
L’ora blu è caratterizzata dalla diminuzione dei dettagli nelle ombre. Il cielo cattura l’ultima luce del sole, ma il terreno, in particolare nelle zone d’ombra, diventa sempre più buio. In luce mista c’è spesso un momento di equilibrio ideale tra la luce naturale del cielo e quella artificiale del primo piano. Non dura mai a lungo, quindi è bene essere pronti a coglierla!
Tecnica: cambiamo le impostazioni di scatto
Se sei abituato a esporre in manuale, durante le ore dorata e blu non dimenticare mai di tenere costantemente d’occhio le impostazioni di scatto, perché la luce cambia con velocità incredibile! Identifica il parametro fondamentale per l’effetto che desideri (diaframma o tempo di posa) e regola gli altri di conseguenza. Nonostante i recenti avanzamenti della qualità ad alti ISO, cerca di ricorrere alle sensibilità più alte solo quando non hai altra scelta. Ovviamente, in certi orari il treppiede è praticamente indispensabile!
La luce difficile per foto suggestive di paesaggi
Spesso si dice che cieli azzurri limpidi o luce piatta siano “difficili” per la fotografia paesaggistica. Prova invece a considerarli un’opportunità per immagini differenti. In altre parole: sforzati di adattare il tuo stile alle condizioni che trovi.
Il controluce nelle giornate serene
Se pensi che i cieli limpidi non siano ideali per la fotografia paesaggistica, prova a lavorare con un semplice controluce: puoi raggiungere risultati efficaci con ombre dure e grafiche, evidenziare le prospettive, ottenere esplosioni di riverbero dal sole, enfatizzare le scene con saturazione e contrasto altissimi. Molti ottimi scatti paesaggistici sfruttano qualche forma di controluce: punta la fotocamera verso la luce e crea un forte contrasto con il soggetto o con il paesaggio illuminato da dietro.
I giorni nuvolosi
Anche i cieli coperti hanno fama di essere poco “d’ispirazione”: invece sono ottimi per rendere colori saturi e dettaglio delle ombre. Molti soggetti e generi fotografici si adattano più alle giornate coperte che a quelle nuvolose. Tante immagini in bianco e nero sono scattate in queste condizioni, che offrono colori e toni non slavati, ottimo dettaglio e ampie variazioni tonali.
Il temuto “cielo bianco”
Lo conosciamo bene: è come un immenso softbox che diffonde una luce così piatta che non promette niente di buono! Quando ti capita di trovarti fuori in queste condizioni, escludi direttamente il cielo dalla composizione e concentrati su forme, motivi e colori. Puoi sfruttarle per scatti minimalisti in cui il cielo bianco diventa solo un elemento di un’immagine fondata su forme di luce e di ombra.
Tecnica: il bracketing
Se vuoi un effetto di controluce nascondi il sole dietro un elemento del paesaggio (come un albero o una roccia) ed esponi per le parti più luminose della scena. Se non ti senti sicuro, applica il bracketing, partendo da +/-3 stop rispetto alla lettura dell’esposimetro e catturando un’esposizione per ogni stop. Per enfatizzare l’“esplosione” dei raggi di sole, chiudi il diaframma al minimo e prov anche a tenere il sole parzialmente nascosto. In controluce è particolarmente importante avere lenti e filtri pulitissimi: puoi cavartela con un minimo di polvere o ditate in luce normale, ma non con la piena potenza del sole puntato diritto nell’obiettivo.
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