Scegliere l’esposizione corretta è uno dei punti chiave della fotografia. Scopriamo come farlo, sul piano tecnico e su quello creativo, applicando alla nostra fotocamera Nikon.
La teoria dell’esposizione
Per creare una fotografia, esponiamo il sensore a una quantità controllata di luce. Una buona esposizione dipende dalla capacità di dosare la luce nella giusta quantità. La difficoltà è data dal fatto che i suoi livelli cambiano, spesso in modo imprevedibile – a meno naturalmente di scattare in un ambiente controllato, come uno studio.
Per bilanciare l’esposizione, abbiamo sempre tre controlli, con qualsiasi corpo macchina. Il primo è il tempo di posa, che regola la durata dell’esposizione del sensore alla luce. Più il tempo è lungo (o lento), più luce lasciamo entrare nella fotocamera. Più è corto (o veloce) e meno luce raggiunge il sensore.
Il secondo controllo è il diaframma, che determina la quantità di luce. I numeri f/ più bassi, come f/1.8, corrispondono a un’apertura più ampia e quindi a più luce (ma a una profondità di campo più limitata), mentre quelli più alti a diaframmi più chiusi e a meno luce (e a una maggiore profondità di campo).
L’ultimo parametro è il livello ISO, la sensibilità del sensore alla luce. Quando alziamo gli ISO rendiamo più sensibile il sensore amplificando il rapporto segnale/rumore. I livelli ISO più bassi catturano così meno luce, ma in genere danno anche un risultato di maggiore qualità, perché sono quasi sempre i livelli “nativi”, quelli a cui il sensore è progettato per operare. I livelli più alti sacrificano qualità di immagine, ma permettono di catturare più luce.
La barra al centro!
A seconda della modalità di scatto in cui lavoriamo, il nostro scopo iniziale dovrebbe essere portare la barra dell’esposimetro al centro. In Program e a priorità di tempo o di diaframma, oppure con ISO Auto, succede automaticamente (a meno di non trovarci in condizioni di luce molto particolari). Quando selezioniamo queste modalità, la barra dell’esposimetro non è nemmeno visualizzata, perché tutto funziona in automatico.
In modalità manuale, e con ISO manuali, tocca a noi bilanciare le esigenze creative di tempo di posa, diaframma e ISO con quelle dell’esposizione. Usare ISO Auto in modalità manuale è una comodità aggiuntiva.
Impostati i tre fattori, il sistema esposimetrico misura la luce che raggiunge il sensore e ci guida a ottenere un’esposizione corretta. Dopo lo scatto, controlliamo l’immagine sul display LCD per essere certi che ci piaccia. Se vogliamo, possiamo anche richiamare l’istogramma per verificare la precisione dell’esposizione, ma ricordiamo che si tratta sempre dell’istogramma dell’anteprima JPEG a schermo, non di quello effettivo dei dati RAW (che hanno una maggiore gamma dinamica).
Uno dei principali pregi delle mirrorless è la possibilità di vedere l’esposizione in tempo reale nel mirino o sul display prima di scattare.
Una volta padroneggiata l’arte di esporre correttamente ogni scatto, potremo cominciare a sperimentare con deliberate sovra e sottoesposizioni creative, sfruttando la compensazione per sviluppare il nostro occhio fotografico.
La funzione D-lightning Attivo
L’opzione D-Lighting attivo si trova nel menu di ripresa della nostra Nikon ed è utile in presenza di scene a elevato contrasto, quando vogliamo che la fotocamera provi a bilanciare l’esposizione di luci e ombre recuperando i dettagli.
A seconda del modello, possiamo scegliere solo tra On e Off, oppure avere una serie di impostazioni come Auto, Moderato, Normale, Alto e Molto alto. Quando la funzione è attiva, cerca di schiarire le ombre e trattenere le luci alte.
Le opzioni Alto e Molto alto producono cambiamenti espositivi molto netti nelle immagini ad alto contrasto. In alcuni casi arrivano quasi all’effetto di un filtro graduato ND nella protezione del dettaglio del cielo.
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