La messa a fuoco sulla doppia distanza è un semplice trucco che ci consente di catturare paesaggi nitidi dal primo piano allo sfondo. Vediamo come…
Ottiche e messa a fuoco
Nessun obiettivo è perfettamente nitido, soprattutto a diaframma chiuso, quando si produce il fenomeno della diffrazione, con i raggi di luce che vengono “piegati” quando incontrano le lamelle del diaframma. Più piccola è l’apertura e più si piegano i raggi, quindi le immagini diventano progressivamente più morbide man mano che chiudiamo.
Dobbiamo trovare un equilibrio tra un diaframma abbastanza chiuso da darci la profondità di campo che ci serve, ma non così tanto da rendere problematica la diffrazione. La maggior parte degli obiettivi tocca la massima nitidezza ai valori medi, tra f/8 ed f/11. Nei modelli validi, tra f/11 ed f/16 il peggioramento dovrebbe essere minimo.
Sapere dove mettere a fuoco è cruciale per collocare la nitidezza dove serve ed estenderla dal primo piano allo sfondo. Più che al classico metodo della messa a fuoco “a un terzo della scena”, che è un po’ impreciso, proviamo ad affidarci a quello della “doppia distanza”.
Assumendo di scattare con un grandangolo e un diaframma intorno a f/11, stimiamo la distanza tra la fotocamera e il più vicino elemento che vogliamo nitido e mettiamo a fuoco sul doppio di questa distanza (ne parliamo in dettaglio qui sotto).
La messa a fuoco sulla doppia distanza
1 – Componiamo lo scatto
In questa fase della preparazione, non preoccupiamoci di alcuna considerazione tecnica. Concentriamoci solo sull’estetica e rimandiamo a dopo i ragionamenti sulla nitidezza.
2 – Calcoliamo le distanze
Decidiamo qual è la più vicina porzione di scena che dobbiamo rendere nitida (in questo caso, il primo palo del frangiflutti) e calcoliamo la distanza rispetto al piano del sensore.
3 – Scegliamo il punto focale
Raddoppiamo la distanza e scegliamo un punto di messa a fuoco su questa doppia distanza. Nell’esempio, è facile: il punto di fuoco è sul secondo palo.
4 – Mettiamo a fuoco con precisione
Con l’autofocus, collochiamo il punto AF precisamente dove serve. Usiamo il pulsante sul dorso o la messa a fuoco manuale per bloccare la distanza.
5 – Riguardiamo la foto
Zoomiamo al 100%, controlliamo che il primo piano sia nitido e poi studiamo lo sfondo. Se necessario, riscattiamo dopo aver spostato il punto di fuoco.
6 – L’immagine finale
La prospettiva lineare crea un’impressione di profondità e l’estesa profondità di campo riesce a enfatizzare questo effetto. Abbiamo ottenuto il risultato che volevamo!
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