4 Dicembre 2020 di Redazione Redazione

Grazie agli avanzati sistemi di stabilizzazione di fotocamere e obiettivi di casa Canon, realizzare fotografie ferme, nitide e completamente a fuoco non sarà più un problema! Nella nostra rubrica, scopriamo passo a passo quali potenzialità offrono i nostri strumenti del mestiere e qualche consiglio su come agire per ottimizzare il risultato.

3# Quanto possiamo… rallentare?

La regola “storica” per le esposizioni a mano libera dice che il tempo di posa dovrebbe essere almeno equivalente al reciproco della lunghezza focale in uso. Con un obiettivo 60 mm, quindi, l’esposizione non dovrebbe essere inferiore a 1/60 di secondo per evitare il mosso allo scatto. In luce ridotta, o a diaframma molto chiuso, può essere impossibile. Possiamo alzare il livello ISO per arrivare al tempo voluto, ma ci sono situazioni in cui non è praticabile o desiderabile. Sono le situazioni in cui la stabilizzazione è la salvezza.

I sistemi di stabilizzazione di Canon, sia degli obiettivi sia dei corpi macchina, sono classificati in stop. Lo stop, in sostanza, è una misura dell’esposizione: quando un obiettivo dichiara 4 stop di stabilizzazione significa che la riduzione del mosso allo scatto copre tempi fino a quattro volte più veloci. Con la stabilizzazione attiva, un tempo di scatto di 1/25 di secondo può potenzialmente dare un’immagine nitida quanto una scattata a 1/200. Ogni stop intero è infatti doppio del precedente: 1/25 > 1/50 > 1/100 > 1/200 e così via. La stabilizzazione è “potenziale” perché a mano libera le variabili sono molte. Se la nostra tecnica non è impeccabile, se l’obiettivo è pesante, se c’è forte vento, potremmo non riuscire a evitare il mosso ai tempi corrispondenti al numero di stop indicato. Canon misura la prestazione dei sistemi IS con una macchina vibrante, non con veri scatti a mano libera, quindi i nostri risultati possono variare.

IS & esposizione

Sono molte le situazioni in cui la stabilizzazione riesce a fare una concreta differenza tra uno scatto mosso e uno nitido e ad aprire un più ampio ventaglio di possibilità espositive. Per esempio, per un paesaggio o uno scatto macro è frequente voler chiudere il diaframma per aumentare la profondità di campo e mantenere a fuoco una porzione maggiore di scena. Di norma, per compensare questa perdita di luce dovremmo aumentare il livello ISO, altrimenti il tempo potrebbe diventare troppo lento per garantire risultati nitidi. La stabilizzazione permette di tenere bassi gli ISO e proteggere la qualità di immagine. I sistemi IS brillano in luce ridotta. Quando la luminosità cala, i tempi di scatto si allungano. Se non vogliamo, o non possiamo, aprire il diaframma o alzare gli ISO, la stabilizzazione è il solo modo di esporre più a lungo a mano libera.

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