Un professionista ci svela come dar vita a still life di forte impatto: per prima cosa, scegliamo il soggetto giusto!

27 Dicembre 2022 di Redazione Redazione

Come spiega il fotografo Ashraful Arefin, nello still life «non serve chissà cosa per creare immagini davvero d’impatto. E questo è in contrasto con altri generi fotografici, ad esempio il ritratto, che impone la ricerca di un modello o di una modella e delle migliori location, o il paesaggio, dove è fondamentale l’attesa delle condizioni meteo più favorevoli». 

Possiamo, quindi, lavorare con gli oggetti che ci circondano e ottenere comunque risultati divertenti e creativi. E siccome abbiamo il pieno controllo su ogni aspetto della scena, possiamo prenderci tutto il tempo che vogliamo per sperimentare setup e allestimenti differenti. In definitiva, lo still life è un’ottima palestra per apprendere o migliorare la propria tecnica in termini di illuminazione e composizione.

Ecco, dunque, qualche consiglio…

Still life creativo: #1 Il soggetto

Se ci vogliamo impegnare nella still life photography, la bella notizia è che come soggetto possiamo scegliere qualsiasi oggetto inanimato. Questa libertà, però, rappresenta anche il rovescio della medaglia, perché è facile perdersi in un mare di possibilità e non riuscire a raggiungere lo scopo. Per questo, una buona pianificazione è fondamentale, così come focalizzare l’attenzione su simbolismi e concept che si adattino ai nostri spunti creativi

«Ancora prima di prendere in mano la fotocamera», dice Ashraful, «amo prendermi un po’ di tempo per buttare giù qualche idea di still life e per “previsualizzare” il tipo di immagine a cui punto». 

La differenza tra una buona natura morta e un eccellente still life è la qualità del racconto (o, come si dice oggi, dello storytelling), e quanto i nostri soggetti siano adatti al concept scelto. «Prima di procurarvi gli oggetti per le vostre composizioni», spiega il fotografo, «ci sono alcune cose di cui tenere conto, ovvero se la storia che avete in mente può essere raccontata attraverso le vostre immagini, se il soggetto è quello che meglio descrive l’idea di partenza, e qual è l’epoca a cui vi ispirate (qualcosa di moderno, o magari di antico o semplicemente vintage). 

Dovete anche pensare al tipo di luce che sfrutterete e all’atmosfera che intendete creare. Potete usare gli stessi oggetti in contesti differenti e raccontare storie diverse, semplicemente cambiando illuminazione e composizione. Una volta scelto il soggetto da usare sul vostro set, cercate qualcosa che sia in qualche modo ad esso correlato. Elementi che funzionano bene insieme saranno visivamente più apprezzabili».

Creare un legame

Come ha spiegato Ashraful, creare un rapporto tra gli oggetti è fondamentale. Se uno degli oggetti è vintage, è importante mantenere il gusto rétro all’interno di tutta la scena includendo altri elementi della stessa epoca. Spiega il fotografo: «Di solito, gli oggetti più vecchi sono perfetti per gli still life perché mostrano texture interessanti, come quelle prodotte dalla ruggine, dalla vernice consumata e dalle superfici scolorite. Quando li guardiamo, questi oggetti evocano in noi un senso di nostalgia e fanno sì che ci si interroghi sul loro passato».

«Certo, ci sono le eccezioni. Potete rompere le regole in ogni momento e sperimentare. Provate, ad esempio, a giocare con il contrasto tra oggetti datati e nuovi. Il risultato potrebbe sorprendervi».

Rompere con le tradizioni

Non limitiamoci quindi ai soggetti classici come, appunto, i fiori in un vaso o un bicchiere di vino su un tavolo ben addobbato. Usiamo oggetti che pensiamo possano raccontare qualcosa, che ci “parlino”. Riflettiamo sul loro simbolismo.

Dice Ashraful: «Personalmente, in questo genere mi piace utilizzare soggetti poco consueti per catturare il più possibile l’attenzione dell’osservatore. Tendo anche a scegliere oggetti che siano “senza tempo”: li puoi piazzare ovunque e sembreranno sempre familiari. In ogni singolo oggetto c’è qualche segno della presenza umana, c’è emozione e ci sono storie che sono allo stesso tempo invisibili ed evocative».

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