Nella nostra città non troviamo mai il posto giusto per ritratti street davvero d’impatto? Ricostruiamo la location perfetta a casa con un fondale prestampato!
Ritratti street… in casa!
Con un fondale prestampato possiamo trasformare il nostro studio in qualsiasi luogo ci stuzzichi, da un bosco incantato a un paradiso tropicale a un vicolo coperto di graffiti. I fondali di questo tipo, in genere, sono stampati su rotoli di pesante vinile, comodi anche da sciacquare e pulire.
Per la nostra sessione, dunque, avremo bisogno di luci artificiali e di un sistema di supporto per il fondale. Un kit da studio casalingo, composto da un paio di unità flash su stativo, è ideale per costruire allestimenti luce ben controllati. Ma possiamo usare anche una semplice coppia di Speedlight.
Qualsiasi cosa scegliamo, ricordiamo che il vinile è molto più riflettente della carta. Dobbiamo posizionare le luci con molta attenzione per evitare riverberi che tradirebbero il “trucco”.
Per questo ritratto urbano a Tokyo, abbiamo sperimentato un’illuminazione in low-key e abbiamo chiesto al soggetto di indossare abiti “da strada” e di posare con aria cupa e misteriosa. Abbiamo anche giocato con una macchina del fumo per sottolineare l’atmosfera (si trovano online a poche decine di euro).
Come allestire il set
1 – Prepariamo la scena
Il fondale in queste immagini è “Urban Tokyo”, realizzato dalla britannica Click Props (www.clickprops.co.uk), montato su un apposito portarotoli. Srotoliamolo con cura in modo che formi una curva nel punto in cui incontra il pavimento e stiamo attenti a che cada perfettamente a piombo, perché la minima piega rovinerebbe l’illusione. Usiamo pinze robuste per fermarlo con sicurezza contro il supporto.
2 – Impostiamo la fotocamera
Con le luci da studio è essenziale lavorare in modalità manuale. Impostiamo un tempo di scatto inferiore a quello di sincronizzazione della nostra fotocamera. L’immagine di esempio è stata esposta a 1/200 di secondo, f/11 e ISO 100. Un primo scatto di prova a luci spente dovrebbe produrre un’inquadratura nera o quasi.
3 – Componiamo l’immagine
Usiamo il treppiede per comporre con precisione. Controlliamo che l’inquadratura sia diritta usando il display o la livella del treppiede e stiamo attenti a non inquadrare nessun pezzetto del kit luci o del supporto. Mettiamo a fuoco in automatico, poi passiamo alla modalità manuale: f/11 terrà il soggetto nitido anche se si dovesse spostare un po’ tra una posa e l’altra.
4 – Luce chiave
Per enfatizzare l’atmosfera urbana dello scatto, impostiamo la luce principale in alto, puntata verso il basso, a simulare l’effetto di un lampione stradale. Nell’esempio non sono stati usati modificatori. Serviva, infatti, una luce dura, con ombre nette. Colleghiamo l’unità alla fotocamera via cavo (oppure usiamo un trigger wireless), realizziamo un’inquadratura di prova e regoliamo l’intensità per illuminare il soggetto senza “slavarlo”.
5 – Luce secondaria
Montiamo la seconda unità per dare un minimo di riempimento, sul lato opposto del soggetto e leggermente alle spalle, per creare anche un leggero alone luminoso e staccarlo dallo sfondo. Qui è stato usato un ombrello bianco shoot-through per ammorbidire e diffondere la luce. L’unità è impostata in modalità receiver, così che si attivi istantaneamente appena rileva il lampo principale.
6 – Dove c’è il fumo…
Qui è stata usata anche una macchina del fumo, per dare più atmosfera alla scena. Non eccediamo: basta un veloce passaggio intorno al soggetto, troppo fumo rischierebbe di riflettere la luce dei flash. Chiediamo al modello di assumere diverse pose. Con lo scatto già inquadrato siamo più liberi per interagire e dare indicazioni, senza essere confinati dietro il mirino.
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