2 Luglio 2020 di Redazione Redazione

La fotografia architettonica è un genere che piace. Le nostre città si popolano di strutture e palazzi sempre più creativi ed è difficile resistere alla tentazione di andare a fotografarli! Agli architetti è concessa la libertà di progettare e costruire come sognano: possono immaginare quello che il mondo poi vedrà. Il fotografo fine-art Tony Sellen è certo di avere la stessa licenza: catturare gli edifici come vuole che siano visti. I trattamenti della fotografia artistica si sposano a meraviglia con l’architettura, le cui strutture possono essere manipolate molto più di quanto sarebbe possibile con un paesaggio o un ritratto.

Ma cosa è davvero la fotografia “fine-art”? Per Tony è la libertà di diventare artisti in prima persona, di superare i limiti e di creare. Attraverso grandangoli, composizioni curate, lunghe esposizioni e tecniche di elaborazione riesce a mostrare le architetture in modo diverso da come vengono normalmente viste. In questo articolo, lo specialista ci illustra il suo punto di vista sugli aspetti della fotografia che più lo ispirano.

Architetture Moderne

Manhattan © Tony Sellen

Manhattan © Tony Sellen

Le architetture “moderniste” o “post-moderne” sono le più comuni nel XXI secolo. I progetti minimalisti contemporanei permettono ai fotografi di creare immagini sempre diverse grazie all’enfasi posta su volumi, simmetrie e minimi ornamenti. La progettazione di una nuova costruzione richiede moltissimo  tempo, soldi e riflessione: deve inserirsi bene nei dintorni e interagire con gli umani che lavoreranno dentro e intorno a lei. Le forme delle costruzioni sono la cosa che notiamo per prima. Alcune diventano tanto iconiche da identificare la città in cui sorgono, basti pensare al Gherkin, all’Empire State Building o alla Sydney Opera House. Noi dobbiamo usare queste forme per creare le immagini. Sfruttare un punto di vista insolito può trasformare una forma ben nota in qualcosa di molto diverso. Le persone amano riconoscere quello che guardano, ma è sempre bene indurle a farsi domande e invogliarle a esplorare meglio l’immagine. È vitale comporre assecondando le forme e le linee immaginate dagli architetti. Le linee che attraversano una struttura possono spesso fungere da linee di entrata nella composizione. Molti palazzi hanno forme che si ripetono (pattern) e spesso possiamo trovare echi, rimandi e simmetrie: usiamoli.
L’aspetto moderno e minimalista delle nuove costruzioni è caratterizzato dalle nuove tecnologie, con particolare enfasi sull’uso di vetro, acciaio e naturalmente cemento armato. Questi materiali permettono agli architetti di creare strutture agili, slanciate e fluide, non più definite dai mattoni che le rendevano squadrate e spigolose. Questi materiali contemporanei, però, pongono qualche problema ai fotografi. Il vetro può mostrare riflessi indesiderati e la creazione di un’immagine pulita diventa difficile in presenza di palazzi circostanti o brutte nuvole. La composizione può farsi complicata quando le superfici vetrate sono estese. Le nuvole possono essere nascoste con lunghe esposizioni, ma palazzi, alberi e simili non sono così facili da risolvere: tocca alla composizione escluderne i riflessi.

Interni

Agli interni è dedicata una parte importante dell’impegno di progettazione. Spesso sono persino più importanti degli esterni: le persone abitano e lavorano dentro gli edifici e servono tempo e attenzione per garantire che gli ambienti siano desiderabili e piacevoli da vivere.
Gli edifici moderni hanno quasi sempre interni luminosi, con linee e forme aperte. Sono progettati secondo lo stesso gusto degli esterni, con moltissimo vetro a rendere possibile questa impressione di luminosità e ariosità. Forme insolite, e spesso simmetriche, diventano soggetti ideali. Scale e scale mobili meritano un inciso a parte: guardare direttamente verso l’alto o verso il basso su una lunga scala può creare effetti intriganti.

Woodworm © Tony Sellen

Woodworm © Tony Sellen

Le stazioni

Tony ha fotografato molto nelle stazioni di treni e metropolitane di tutta Europa: molte sono infatti sotto il livello del suolo, con lunghe scale mobili circondate da facciate interessanti. Spesso però le stazioni offrono molto più delle comuni scale mobili: lungo le banchine possiamo trovare linee di entrata potenti. I binari, i bordi dei marciapiedi e la segnaletica mostrano lunghe linee rette a perdita d’occhio. E non trascuriamo pareti e tunnel: sono perfetti per immagini di rara piacevolezza: la maggior parte delle persone che si affolla di fretta nelle ore di punta non nota i dettagli.

Persone e Palazzi

Tall Posts © Tony Sellen

Tall Posts © Tony Sellen

Tony racconta che, oggi più che mai, tende a includere le persone nelle sue immagini. Non sempre è possibile, né è desiderabile, ma è una scelta che dà più dimensione alle scene. L’architettura o i suoi dintorni devono però restare protagonisti dell’immagine – prestiamo attenzione a non ridurli a semplici fondali.
Se includiamo persone, l’architettura deve essere ben composta per risaltare in tutta la sua importanza. Tony definisce questo specifico genere “geometria urbana”. Per questo tipo di immagini, usa spesso il treppiede e compone prima dell’entrata in scena delle figure umane. La composizione deve reggersi anche da sola e la persona deve solo aggiungere il senso delle proporzioni o un livello ulteriore di interesse. L’attesa di una persona giusta, che passi esattamente dove vogliamo, può essere lunga, noiosa e frustrante. A volte non succede, ma quando siamo fortunati il risultato vale la pena.

Astratti

In architettura i dettagli sono ottimi soggetti: non è sempre necessario mostrare le strutture nella loro interezza. Le facciate mostrano spesso motivi accattivanti: gli elementi decorativi spesso si ripetono e possono richiamare lo sguardo. I motivi cambiano a seconda dell’angolazione da cui scattiamo. Variare l’orientamento della fotocamera può trasformare un disegno in un altro. Anche in questo caso, è importante sfruttare linee e forme per consolidare la composizione. Isolare i motivi crea un effetto astratto e il bello è che non serve mostrare di quale costruzione si tratti.

Blocking © Tony Sellen

Blocking © Tony Sellen

Un’altra opzione è rappresentata dai dettagli. Tony ha lavorato di recente proprio a un progetto dedicato ai dettagli delle costruzioni, o di porzioni delle strutture. Spiega che non è stato facile, perché è più istintivo vedere l’immagine nella sua interezza, ma che la ricerca di inquadrature più intime lo ha spinto a riflettere e concentrarsi meglio sulle composizioni. Oggi sempre più fotografi si dedicano a questo stile e le immagini che ne risultano possono avere un impat- to davvero molto artistico.

Sash © Tony Sellen

Sash © Tony Sellen

Oltre che da forme e motivi, lo sguardo è attratto dal contrasto. Tony lavora in bianco e nero, quindi ha sempre un occhio di riguardo per il contrasto. Quando non ci sono colori vibranti a richiamare attenzione, solo il contrasto può dare impatto. Molto può essere fatto in post-produzione, per esempio scurendo i cieli. I contrasti sono certamente più facili da identificare nelle architetture contemporanee, grazie a vetro, luminose facciate bianche e dettagli. Nelle giornate di sole intenso, la luce troppo dura e i riflessi su vetro e acciaio possono essere problematici per l’esposizione, ma le ombre dure possono creare contrasti e motivi di norma assenti. In situazioni simili, curiamo al massimo la composizione perché le parti interessanti devono essere isolate e protette dalle luci alte e dai riflessi più problematici.

Tony Sellen
Tony Sellen

È un pluripremiato fotografo autodidatta, ed è appassionato di arte e lunghe esposizioni. Residente
a Londra, nella città trova ispirazioni che condivide con gli studenti dei suoi workshop. LondonFineArtPhotography.com

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