16 Luglio 2020 di Giovanni Pelloso Avatar

Nei giorni più difficili della pandemia, Milano è stata una città senza quella mobilità, senza quell’attivismo colmo di energia che l’ha resa simbolo della vita sociale ed economica del Paese. Tutto, a quel tempo, taceva. Tutto rimaneva trattenuto all’interno delle mura domestiche. Le statistiche, che ben conosciamo e che fanno del capoluogo lombardo, di Lodi, di Bergamo e di Brescia le aree più colpite d’Italia, riportano in numeri il volto della tragedia e del dolore. Queste immagini fotografiche, realizzate da Marco Menghi, offrono in egual misura il senso della vita che si è fermata e della paziente attesa coltivata dai cittadini desiderosi di scorgere ogni piccolo segno di miglioramento e di riapertura.

Milano, Scalo di Porta Romana maggio 2020. In primo piano la Fondazione Prada. Si scorgono lo Scalo di Porta Romana e il complesso di Santa Giulia © Marco Menghi

La volontà dell’autore è stata di documentare una delle città più importanti d’Italia, la capitale della moda e del design, in quella fase che l’ha vista spogliata e arresa. Questo evento, che ha coinvolto tutti, ci ha colto a mani basse, costringendo ognuno a una condizione forzata di reclusione mentre il mondo esterno viveva un’esistenza quasi irreale, in un tempo sospeso. Marco Menghi, fotografo di architettura e design, ha dato avvio a un racconto testimoniale in cui la bellezza del paesaggio urbano e dello skyline non sopperisce alla mancanza, alla ferita di un tessuto sociale lacerato dalla perdita di relazioni e di incontri. «Ho ricercato delle vedute panoramiche di Milano che restituissero l’impressione della città vuota, completamente deserta. Si percepisce un luogo estraniante, differente, non più un tessuto urbano vivo,come siamo sempre stati abituati a vedere e a vivere, ma in stand-by. Vuoto al primo sguardo, ma che, con un’attenta osservazione, si capisce ancora abitato, ma non vissuto» ha dichiarato.

Milano, Naviglio Grande, aprile 2020. Lo snodo tra il Naviglio e il viale Ludovico Il Moro © Marco Menghi

 

Marco Menghi

Diplomato nel 2008 alla scuola di Fotografia e Grafica CFP Bauer di Milano, si laurea in Scienze dell’Archi- tettura presso il Politecnico nel 2011. Fotografo freelance, si interessa con particolare attenzione al paesaggio, all’architet- tura di interni e all’analisi del territorio e ai suoi cambiamenti. Conoscitore delle diverse tecniche di stampa, negli anni ha sviluppato collaborazioni e progetti con vari magazine tra cui Domus, Elle Decor Italia, Disegno, Abitare, ed enti come la Fondazione Sandretto Rerebaudengo di Torino, la Getty Foundation di Los Angeles, la Fondazione Pier Luigi Nervi e il Dipartimento di Fotografia del Politecnico di Milano.

di Giovanni Pelloso

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