La storia di un giovane artista siciliano trapiantato a Milano che sta riscuotendo un grande successo con un progetto che lega la fotografia, la grafica e le automobili.

15 Novembre 2018 di Vanessa Avatar

Carlo Alberto Giardina

La storia di un giovane artista siciliano trapiantato a Milano che sta riscuotendo un grande successo con un progetto che lega la fotografia, la grafica e le automobili.
Grazie allo studio dell’applicazione dedicata alla fotografia, abbiamo scoperto il profilo di un artista siracusano, in arte FinnanoFenno, che ha colto in pieno le potenzialità della rete ed è riuscito a ottenere in pochi mesi oltre quarantaduemila seguaci all’interno della community. Il successo sui social si è presto trasformato in opportunità professionali e collaborazioni con grandi aziende. Abbiamo incontrato Carlo Alberto Giardina con il desiderio di approfondire i meccanismi che l’hanno portato a questo straordinario exploit.

Intervista a Carlo Alberto Giardina

Partire dal passato è una costante del tuo lavoro, come spieghi questo approccio nella creazione di nuovi contenuti artistici? Quando ti sei iscritto Instagram e come è iniziata la tua avventura?
«Il mio profilo è nato due anni e mezzo fa quasi per gioco, quando mi sono registrato scegliendo un nickname buffo e divertente, utilizzato da un comico durante le sue imitazioni di Tiziano Ferro. In quel periodo avevo appena scaricato un’app per l’iPhone che permetteva di disegnare sfondi personalizzabili e colorati sulle fotografie. La utilizzavo dopo aver fotografato un’automobile. Qualche minuto dopo ho caricato l’immagine su Instagram e ho iniziato a usare l’hashtag #finnycar, che oggi è diventato il mio segno di riconoscimento».

Il successo è arrivato subito?
«Non proprio. Ho dovuto aspettare qualche tempo perché i miei lavori piacevano, ma il numero dei fan cresceva lentamente. Poi d’improvviso sono stato contattato direttamente da Instagram Italia, che ha notato le mie produzioni e ha chiesto di intervistarmi, re-postando sul suo profilo una delle mie fotografie. Da quel momento ho capito che qualcosa era cambiato, specialmente quando i miei fan, nel giro di un giorno, sono passati da 5 mila a 35 mila. Con l’esposizione mediatica e la visibilità garantita, sono iniziate ad arrivare le prime proposte lavorative, in particolare quelle di case automobilistiche che volevano pubblicizzare il loro prodotto con le mie grafiche».

Pensi che senza il repost di Instagram avresti avuto lo stesso successo?
«In tutta sincerità, credo proprio di sì. L’azione di Instagram Italia ha solo accelerato un percorso che stava crescendo autonomamente, perché questo progetto ha la forza di essere facilmente riconoscibile ed è abbastanza unico nel suo genere. Da una parte posso dire di essere stato fortunato, dall’altra sono convinto di aver fatto la cosa giusta al momento giusto, utilizzando un linguaggio chiaro, diretto e ben funzionante».

Qual è il valore della fotografia di oggi?
«Il caos creato dall’accumularsi quotidiano di immagini inutili e fotografie banali ha creato una situazione particolare, in cui solo chi è davvero bravo a sviluppare una propria idea riesce ad avere un seguito. Ormai è impossibile prescindere dalle abilità comunicative, perché senza una buona capacità di relazioni sociali non si riesce ad andare molto lontano. Detto questo, penso che una volta ottenuto il successo si debba essere abili a diversificare il proprio lavoro, perché il mercato è saturo di personaggi che si propongono come star del momento, salvo poi sparire nel dimenticatoio nel giro di qualche mese. Personalmente, sto sviluppando tanti altri progetti non legati al mondo della fotografia. È fondamentale ampliare le proprie vedute e non bisogna mai chiudersi nel fondamentalismo artistico»

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