Un invito a riflettere, senza giudicare
Con i recenti progressi tecnologici l’agricoltura sta diventando sempre più automatizzata, altamente specializzata e progettata per avere una resa ottimale della sua produzione. La biotecnologia, la chimica e la medicina ora svolgono un ruolo importante nella produzione del nostro cibo, con scarso riguardo per la nostra salute e quella del pianeta. L’industria stessa è attualmente governata da modalità di produzione strettamente legate alle regole del capitalismo, privilegiando così le grandi imprese. Tuttavia, contrariamente a come si possa immaginare, le fotografie di Nicolò Panzeri, grazie a uno stile oggettivo e diretto, sono caratterizzate da una sospensione del giudizio che allontana qualsiasi messaggio morale ed etico, limitandosi semplicemente a documentare e registrare lo stato delle cose. Il progetto Feed Us ci racconta molto di noi, e ci fa riflettere sul nostro sistema economico, ma soprattutto sul nostro attuale e futuro rapporto con la natura. Abbiamo fatto qualche domanda al giovane autore per approfondire alcuni aspetti del suo progetto.
Qualche domanda all’autore
Il progetto si focalizza principalmente dal punto di vista tecnologico dell’industria alimentare italiana. In che modo queste innovazioni vengono applicate e quali sono gli aspetti che ti hanno maggiormente colpito? «Ho cercato di analizzare il complesso e capillare panorama dell’industria alimentare partendo dai centri di ricerca, i veri motori dell’industria. Le conquiste tecnologico-scientifiche dei laboratori – considerate fruttuose – confluiscono successivamente all’interno del processo produttivo industriale, concorrendo alla sua omologazione, abbassandone i costi di produzione e rendendolo sempre più infallibile. Per cui prendere in considerazione soltanto l’anello ultimo di questa catena, l’industria, sarebbe stato inesatto e moralmente scorretto. Mi ha colpito la naturalezza con la quale questi “processi innaturali” avvengono ogni giorno. La disinvoltura con cui questo sistema riempie i nostri supermercati e, di conseguenza, le nostre tavole. E ultima, ma non per questo di minor importanza, la facilità con cui abbiamo familiarizzato con tutto ciò».
di Giada Storelli
Nicolò Panzeri
Classe 1991, è un fotografo documentarista di base tra Milano e Firenze, dove ha frequentato il triennio di fotografia alla Fondazione Studio Marangoni. Il suo lavoro è stato esposto, tra gli altri, a Reggio Emilia all’interno del circuito on dell’edizione 2018 del Festival di Fotografia Europea e all’edizione 2016 del circuito off del SiFest di Savignano sul Rubicone. Oltre a esser stato nominato tra i finalisti del Premio Ponchielli 2018, i suoi lavori sono stati pubblicati su importanti riviste come IGNANT e The Submarine.