20 Settembre 2021 di Redazione Redazione

Il flash di riempimento è una tecnica studiata per usare la luce del flash per integrare quella ambientale, anziché come fonte primaria di illuminazione. Scopriamo nel dettaglio come funziona…

Flash di riempimento: introduzione

Questa tecnica può essere applicata sia di notte sia in pieno giorno. Ed essere declinata per risultati delicati  – in cui la luce artificiale si fonde con quella naturale in modo impercettibile – oppure spettacolari. In questo caso, il soggetto schiarito dal flash si stacca da uno sfondo scuro.

Nei ritratti

Il flash di riempimento è molto utile con i ritratti, soprattutto in esterni nelle giornate di sole. In queste situazioni, infatti, il contrasto tra le aree più luminose della scena e quelle in ombra può essere troppo forte per catturare i dettagli in entrambe le zone. Possiamo ovviamente anche usare un riflettore per rimandare luce verso le ombre sul viso di un soggetto. O cercare un’area più protetta e ombreggiata. Ma non sempre queste soluzioni sono comode o praticabili.

Potremmo anche sperimentare con l’HDR e la fusione di più esposizioni diverse. O ancora semplicemente scattare in RAW e apportare decise correzioni a luci e ombre via software. Ma rischieremmo di perdere qualità di immagine o di arrivare a un risultato innaturale.

Il flash di riempimento ci garantisce più scelta e ci permette di ottenere risultati impeccabili già allo scatto. Sotto luce molto intensa, se il flash non supporta la tecnologia HSS, ricordiamo di non superare il tempo di sincronizzazione. È il tempo più rapido al quale la fotocamera può usare il flash e in genere è lento, intorno a 1/200 di secondo o poco più rapido.

Il flash di riempimento in luce ridotta

Anche con i ritratti in luce ridotta questa tecnica riesce a garantirci più controllo. Di solito, una normale esposizione con flash in scarsa luce ambientale produce un’immagine che mostra un soggetto super-illuminato contro uno sfondo nero. Se però allunghiamo il tempo di scatto per registrare i dettagli dello sfondo, otteniamo un risultato molto più ricco di atmosfera.

Alcune fotocamere hanno modalità dedicate al ritratto notturno che lo fanno automaticamente, ma ci privano di controllo diretto sullo scatto. È molto meglio attivare la modalità Slow Sync del flash. Poiché la durata dell’esposizione si allunga, è probabile che si renda necessario usare il treppiede per evitare il mosso sullo sfondo. In alternativa possiamo alzare il livello ISO per catturare i dettagli anche con tempi più veloci.

Altri scenari

Il flash di riempimento non è da considerare riservato solo ai ritratti. Si rivela utile in un moltissimi scenari. Per esempio per illuminare rocce, fiori o altri elementi del primo piano di un paesaggio. Oppure per aprire le ombre di uno scatto di interni. Indipendentemente dal soggetto, il principio è sempre lo stesso. Impostiamo un’esposizione che registri i dettagli delle aree più luminose della scena e usiamo il flash per riempire le ombre nelle zone più scure.

Anche se, come abbiamo detto, l’idea stessa del flash di riempimento è di integrare la luce artificiale con quella ambientale, vale sempre la pena di sperimentare con l’intensità dell’esposizione, sia del flash sia dello sfondo. I sistemi “intelligenti” TTL delle fotocamere contemporanee riescono benissimo a dosare la giusta quantità di flash, ma non è detto che sappiano cosa vogliamo ottenere. Magari vogliamo appena un accenno di luce di riempimento, per rendere impercettibile l’uso del flash, o al contrario abbiamo una scena in cui preferiamo che la luce artificiale domini su quella naturale, per un effetto drammatico.

Sottoesponendo lo sfondo possiamo ottenere risultati di grande impatto, soprattutto in esterni. Ma per riuscirci anche in una giornata di sole serve un flash molto potente. Nel caso, ricordiamo anche di portare con noi abbondanti batterie di scorta, perché il flash sparerà sempre o quasi sempre alla massima potenza.

Usare il flash di riempimento di giorno

Ottenere una buona illuminazione in esterni, in pieno sole, non è semplice. Se la luce cade frontale sulla persona, di lato o dall’alto, otteniamo ombre troppo dure sul viso. Se arriva da dietro, però, tutto il viso risulta buio. Il modo migliore per risolvere il problema è esporre correttamente per lo sfondo e poi usare il flash per illuminare il soggetto.

In pratica, quando usiamo il flash di riempimento dobbiamo considerare due esposizioni: quella ambientale e quella del flash stesso. Le fotocamere moderne possono gestire entrambe, o una sola delle due, al nostro posto. Ma la modalità manuale è ancora il modo più sicuro di ottenere esattamente l’equilibrio che vogliamo tra le due fonti di illuminazione.

Possiamo impostare anche il flash in manuale e regolare l’intensità del lampo variando potenza o distanza, ma la modalità TTL è in grado di darci ottimi risultati se non vogliamo fare tutto da noi.

Esponiamo per lo sfondo…

flash di riempimento

1. Per evitare che il soggetto strizzi gli occhi accecato dal sole, posizioniamolo con il sole alle spalle, oppure in una zona in ombra. 2. Impostiamo la modalità manuale (M) e selezioniamo il tempo di sincronizzazione del flash (o “x-sync”): troviamo il valore nel manuale, in genere è intorno a 1/200 di secondo. 3. Regoliamo diaframma e ISO per esporre correttamente lo sfondo. In questa fase, è giusto che il soggetto appaia troppo scuro.

… poi attiviamo il flash

flash di riempimento

4. Adesso accendiamo il flash e controlliamo che sia in modalità TTL (Through-The-Lens), affinché possa lavorare in coppia con il sistema esposimetrico. 5. Scattiamo: la fotocamera regolerà automaticamente l’intensità del lampo per produrre un risultato equilibrato. 6. Se il soggetto è troppo scuro, compensiamo in positivo l’esposizione del flash per schiarirlo. Se è troppo “flashato”, compensiamo in negativo.

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