Tra le foto che i lettori inviano alla redazione, questa settimana vi proponiamo alcune immagini della serie Racconti hopperiani di Antonella Taurino. Come i grandi maestri riuniti nella mostra online Hopperiana (ne avevamo parlato qui), anche Antonella si è lasciata ispirare dalle atmosfere malinconiche che pervadono i dipinti di Edward Hopper, maestro del realismo americano della prima metà del Novecento. Durante i giorni del lockdown, la fotografa ha dato vita a una serie di storie di isolamento e abbandono: «Certe sensazioni nascono in un preciso istante senza che tu te ne renda conto e si insinuano veloci fino ad arrivare al tuo cuore, superare le barriere erette per difenderlo e prendere possesso di te fino allo sfinimento».
Ritratti hopperiani: la gestione della luce
Questo primo piano è particolarmente espressivo: tristezza, angoscia e solitudine del soggetto risaltano evidenti. La luce fredda e tagliente spegne i colori e contribuisce alla definizione dell’atmosfera, mentre la nitidezza temperata rievoca le vecchie pellicole e inscrive l’immagine in un momento fuori dal tempo.
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