L’istogramma in fotografia è uno strumento fondamentale che ti aiuta a esporre correttamente i tuoi scatti.

8 Marzo 2023 di Redazione Redazione

Imparare a leggere l’istogramma in fotografia è fondamentale per ottenere una perfetta esposizione dei tuoi scatti. Scopri come fare!

Che cos’è l’istogramma?

L’istogramma è un piccolo grafico che puoi visualizzare accanto alle immagini. Esso permette una valutazione più “tecnica” dell’esposizione. Capire le informazioni fornite da questo praticissimo strumento è fondamentale. Puoi controllarlo dopo lo scatto, quando riproduci un’immagine. O in tempo reale, in Live View, per controllare l’esposizione e correggerla ancor prima di scattare.

L’istogramma mostra la gamma tonale dell’immagine. Dal nero a sinistra fino al bianco a destra, con la distribuzione dei toni di grigio nel mezzo. L’altezza del tracciato mostra quanti pixel sono stati registrati in ogni livello di luminosità, mentre forma e posizione aiutano a capire se il risultato è corretto.

istogramma fotografia

Il tracciato dell’istogramma

Chiariamoci subito: non esiste un tracciato “perfetto”. La distribuzione dei toni, infatti, cambia a seconda del soggetto e delle impostazioni di esposizione scelte. Puoi però aspettarti che l’istogramma di un’inquadratura in prevalenza luminosa sia sbilanciato verso destra. Mentre quello di un soggetto molto scuro dovrebbe avere il picco nei pressi del lato sinistro. Nella maggior parte delle situazioni, invece, è più probabile che l’istogramma descriva un insieme di ombre, luci e toni medi, attraverso picchi e depressioni che coprono l’intera larghezza del grafico.

Capita che l’istogramma non sembri corrispondere alla luminosità della scena che stai fotografando. È possibile che l’esposizione sia errata e siano necessari passi per correggerla. Per esempio, se hai davanti un paesaggio innevato e l’istogramma non è concentrato sulla destra, vuol dire che la neve è stata resa come grigia, non bianca. Puoi ristabilire la luminosità applicando una compensazione positiva, mentre dovrai applicarne una negativa se volessi ulteriormente scurire l’immagine.

istogramma
Picchi e depressioni del tracciato permettono di giudicare l’esposizione e, in alcuni casi, l’intensità dei colori che abbiamo catturato.

Sottoesporre o sovraesporre?

L’istogramma mostrato dalla fotocamera è piccolo e può essere difficile vedere solo qualche centinaio di pixel sovraesposti. Così come è improbabile che l’avvertenza per le luci alte bruciate (funzione disponibile su alcune fotocamere) evidenzi aree molto piccole. Se delicati dettagli in zone luminose sono importanti per l’immagine, riduci preventivamente l’esposizione per conservarli. In post-produzione è più semplice schiarire le aree in ombra che non cercare di recuperare quelle sovraesposte.

Potrebbe sembrarti dunque sensato sottoesporre sempre gli scatti per evitare di tagliare le luci alte. Tieni, però, presente che schiarire un’immagine in fase di elaborazione tende sempre ad aumentare l’invadenza del rumore. Addirittura, se scatti in RAW, secondo alcuni è consigliabile sovraesporre le immagini. Questo per portare l’istogramma il più vicino possibile al margine destro senza incorrere in tagli, per poi ridurre l’esposizione al livello corretto in post-produzione.

In teoria, in questo modo catturi quanti più dati tonali e dettagli possibili nelle luci. Allo stesso tempo limiti il rischio di introdurre rumore nelle ombre. Questa tecnica però non si applica comunque ai file JPEG. E, in generale, è più sicuro puntare all’esposizione corretta allo scatto. Per fortuna, l’istogramma è lì per aiutarti…

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