Food photography: ecco una guida completa con tanti trucchi e suggerimenti per migliorare subito la tua tecnica.

31 Agosto 2021 di Redazione Redazione

La food photography ha visto un vero boom di popolarità negli anni più recenti. Non c’è dubbio sul ruolo degli smartphone in questa moda. Se però vogliamo portare a un livello più alto la nostra fotografia culinaria, dobbiamo deciderci a usare una reflex o una mirrorless.

Ecco allora una guida alla food photography che ti permetterà di realizzare immagini da veri professionisti, dallantipasto al dolce.

Food photography #2 – l’antipasto

Da dove iniziare, se non… da un antipasto? Entrée e stuzzichini sono terreno ideale per affinare le nostre tecniche prima di affrontare primi piatti o dolci, che possono essere molto più complessi.

Questi antipasti in genere sono piccini e delicati e può essere utile usare un obiettivo macro per farli apparire più grandi nell’inquadratura (altrimenti stringiamo con l’estremità 55 mm o 70 mm di uno zoom). Di regola, le grandi immagini nascono da grandi piatti, quindi scegliamo gli ingredienti migliori, cuciniamo con attenzione e prendiamoci tempo per impiattare come si deve.

Se non siamo in grado di cucinare il nostro soggetto, chiediamo a un amico o a un familiare più portato di prepararci qualcosa oppure acquistiamo qualcosa di pronto in rosticceria e dedichiamo un po’ di tempo a farlo sembrare più bello, appetitoso e genuino.

Allestire il set

1 – Fotocamera sul treppiede

La food photography non è diversa dagli altri generi di still-life. Possiamo allestire un set da tavolo e scattare in interni e questo significa che possiamo anche montare il treppiede e prenderci il tempo di preparare con calma la composizione. Per uno scatto come questo, inquadriamo il piatto di lato, isoliamo l’elemento più vicino e lasciamo sfocare il resto della preparazione.

food photography

Poggiamo il piatto su un tavolo e blocchiamo la fotocamera sul treppiede, all’altezza giusta. Ricordiamo di estendere prima le sezioni più grandi delle gambe e di allungare la colonna centrale solo come ultima risorsa, perché è sempre la parte meno stabile di qualsiasi treppiede.

2 – Priorità di diaframma

Impostiamo la fotocamera a priorità di diaframma (A o Av sulla ghiera), con apertura f/5.6. È un valore abbastanza ampio, che ci aiuterà sia a tenere nitido il dettaglio che vogliamo isolare, sia a sfocare lo sfondo. Selezioniamo il più basso livello ISO nativo, in genere 100, per la massima qualità di immagine. Attiviamo inoltre l’autoscatto, con ritardo di 2 secondi, per evitare di introdurre vibrazioni con la pressione del pulsante di scatto.

Se abbiamo deciso di lavorare a mano libera, alziamo invece gli ISO fino a ottenere un tempo di scatto pari almeno al reciproco del doppio della lunghezza focale in uso (1/200 di secondo se abbiamo un obiettivo 100 mm, per esempio).

3 – Fuoco sull’elemento più vicino

A questo punto, affiniamo la messa a fuoco. Usiamo la visualizzazione in Live View per analizzare l’anteprima sullo schermo posteriore. Il nostro antipasto potrebbe avere più elementi allineati: mettiamo a fuoco sul primo, per esempio il bocconcino di pollo più vicino di questo spiedino. Il resto del piatto si ammorbidirà naturalmente per via della limitata profondità di campo.

Zoomiamo nell’immagine Live View e usiamo l’autofocus per mettere a fuoco, passiamo alla modalità manuale per bloccare l’impostazione e scattiamo.

Leggi anche
La guida completa alla food photography – parte #1

Lascia un commento

qui