25 Maggio 2021 di Redazione Redazione

Scegliere l’ottica adeguata alle diversi situazioni fa la differenza tra uno scatto perfetto e una foto poco riuscita. Analizziamo insieme diversi generi fotografici per scoprire l’obiettivo più adatto!

Ottica tele

Un teleobiettivo è la scelta più ovvia per soggetti sportivi o naturalistici, cui non abbiamo la possibilità di avvicinarci fisicamente. Le focali lunghe, però, sono in realtà ottime per ogni genere di fotografia e soggetto. La possibilità di scattare da lontano rende più semplice isolare singoli elementi dai dintorni o far sembrare più vicini tra loro elementi in realtà piazzati a distanze diverse. Questo effetto si chiama “compressione prospettica” ed è comodissimo quando nella scena abbiamo più oggetti che sembrano stratificarsi uno sull’altro.

Oltre che per animali selvatici, uccelli e sport, i teleobiettivi sono perfetti anche per i ritratti rubati e gli scatti di strada. Si prestano inoltre a un uso creativo per isolare specifici dettagli di architetture o paesaggi. Moltissimi paesaggisti professionisti non escono di casa senza uno zoom tele, in aggiunta (ovviamente) ai loro grandangoli!

Prospettiva compressa

ottica

Più che la lunghezza focale in sé, è la distanza da cui scattiamo a determinare la compressione della prospettiva. Se non abbiamo un tele, possiamo ottenere lo stesso effetto semplicemente ritagliando un’immagine scattata dalla stessa distanza ma con una focale più corta.

A mano libera

Per assicurarci risultati nitidi quando usiamo un teleobiettivo a mano libera, ricordiamo di impostare un tempo di posa almeno pari al reciproco della lunghezza focale. 1/500 di secondo se montiamo un 500 mm su una full-frame, come EOS 5D Mk IV o EOS RP. E circa 1/800 di secondo (1,6 x 500 mm = 800) se lo usiamo su una APS-C, come la EOS 7D Mk II.

Ottica tele e scatti nitidi

Lo svantaggio delle ottiche più lunghe è che sono molto più suscettibili al mosso allo scatto. Per contrastarlo, le case produttrici hanno sviluppato sistemi di stabilizzazione che permettono di ottenere risultati nitidi anche con tempi di posa più lenti. Cerchiamo i modelli con queste abbreviazioni: IS (Image Stabilizer) su Canon, OS (Optical Stabilizer) su Sigma e VC (Vibration Compensation) su Tamron.

Con un minimo di pratica, questi sistemi permettono di usare con sicurezza tempi di scatto ben più lunghi di quelli normalmente suggeriti per lavorare a mano libera. Per esempio, un sistema IS da 4 stop permette di scendere da 1/320 a 1/20 di secondo e ottenere ancora un’immagine nitida.

 

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