Scopri più da vicino le tre modalità di lettura esposimetrica: come funzionano e in quali situazioni utilizzarle.

19 Maggio 2021 di Redazione Redazione

Scopriamo tutti i segreti della lettura esposimetrica. E come dare una mano alla fotocamera con la gestione dell’esposizione.

Tre modalità di lettura esposimetrica

Le macchine fotografiche digitali, di norma, offrono tutte un trio di modalità base, ognuna delle quali “legge” proporzioni diverse della scena.

Spot
Questa modalità misura una piccola porzione della scena intorno al punto AF centrale o a quello attivo (dipende dalla macchina fotografica). La lettura spot assicura in assoluto la massima precisione.

lettura esposimetrica

Media centrata
Retaggio della fotografia a pellicola, questa modalità legge l’intera immagine, ma sbilancia il calcolo della media verso un’area più ampia al centro dell’inquadratura.

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Pattern
Anche questa opzione misura la luminosità di tutta l’inquadratura. Tuttavia adatta automaticamente l’esposizione tenendo conto delle variazioni di luminosità e della presunta posizione del soggetto.

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Come eseguire la misurazione

Con la modalità spot, l’esposizione dipende dal punto su cui eseguiamo la lettura.

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1 – Lettura su un tono medio

L’esposimetro è calibrato sui toni medi, quindi restituisce un’esposizione “corretta” quando è puntato, appunto, su un tono medio, come un grigio, e non su un bianco o un nero.

2 – Lettura esposimetrica su un’area scura

Se puntiamo l’esposimetro su un punto più scuro, la fotocamera lo interpreta invece come un tono medio che non riceve abbastanza luce. Cerca, quindi, di schiarire l’esposizione.

3 -Lettura su un’area chiara

All’opposto, quando puntiamo l’esposimetro su un’area luminosa, la fotocamera riduce l’esposizione. La legge, infatti, come un tono medio troppo illuminato.

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