29 Aprile 2021 di Redazione Redazione

Vi proponiamo quattro tecniche che vi permetteranno di valorizzare il primo piano nella fotografia di paesaggio. Un bel primo piano, infatti, incoraggia l’osservatore a far proseguire lo sguardo all’interno della composizione. Così che le nostre immagini abbiano più impatto!

Ecco le ultime due tecniche (le prime due tecniche a questo link).

Fotografia di paesaggio e primo piano

1 – Rock classico!

Questa tecnica compositiva è classica ed essenziale come un brano dei Deep Purple. Una o due rocce in primo piano possono aiutare a dare equilibrio e profondità alla scena (foto in alto). Per sfumare l’acqua in una piacevole distesa di seta, abbiamo impiegato questo trucco in combinazione con una lunga esposizione di 6 secondi.

C’è bisogno di un filtro a densità neutra e di un treppiede. Montiamo il filtro (un ND di 6 stop in questo caso) sulla parte anteriore dell’obiettivo. Successivamente, passiamo alla modalità Manuale con un’apertura di f/16 a ISO 100 (per mantenere la massima qualità dell’immagine). Quindi eseguiamo un paio di scatti di prova per calcolare la velocità dell’otturatore corretta da utilizzare.

2 – Linea guida

Tracciare una linea forte che va dal primo piano al soggetto in lontananza è un modo infallibile per migliorare le composizioni paesaggistiche con relativa facilità. Non appena iniziamo a cercare le linee guida ne troveremo in grande quantità! La costa stessa è essenzialmente una gigantesca linea guida. Ma di solito si possono trovare anche traiettorie in rilievo con cui lavorare in piscine naturali e altre formazioni rocciose.

fotografia di paesaggio

L’immagine che ne risulta è una delle viste classiche di Bamburgh, ma non è la più originale. Gli altri scatti di questa rubrica dedicata al primo piano sono meno comuni. Ciò dimostra solo un altro vantaggio aggiuntivo nel cercare primi piani interessanti. Ci aiutano a trovare angoli potenzialmente più eccitanti in quelle località spesso già ben fotografate.

Top tip

Un treppiede è un vero must per le lunghe esposizioni. Ma si rivela prezioso anche per affinare l’inquadratura quando si riprendono paesaggi con primi piani d’interesse. Permette di studiare la composizione, modificare gli angoli e ottimizzare l’equilibrio della scena. Un dispositivo di scatto remoto è altrettanto utile.

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