28 Aprile 2021 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia riapre le sue porte presentando due importanti mostre fotografiche. Da una parte, grazie al format CAMERA DOPPIA, le esposizioni dedicate a Lisette Model e Horst P. Horst. Dall’altra l’omaggio all’originale sguardo fotografico di Roberto Gabetti.

Le mostre fotografiche di CAMERA DOPPIA

Avvicinatisi entrambi alla fotografia negli anni Trenta a Parigi, Model e Horst sviluppano un atteggiamento molto diverso nei confronti del linguaggio fotografico. E dei soggetti ritratti. Per la street photographer austriaca, i soggetti diventano caricature di se stessi, emblema di una società goffa e decadente. Per il fotografo di moda tedesco, le modelle rappresentano un’eleganza senza tempo, dai richiami classici e dalla bellezza statuaria.

Ed è proprio questa divergenza a emergere nelle mostre fotografiche proposte grazie al format CAMERA DOPPIA, dedicato ai grandi autori della fotografia del XX secolo. Un’occasione non solo per indagare il genio dei maestri. Ma anche per apprezzare le diverse declinazioni artistiche nell’uso del linguaggio fotografico.

mostre fotografiche

Horst P. Horst, Muriel Maxwell – Ensemble by Sally Victor, Bag by Paul Flato, Sunglasses by Lugene, American Vogue, 1 July, 1939 – Collezione Carnà, Milano. Courtesy Paci contemporary gallery © Horst Estate / Condé Nast

Ha dichiarato Walter Guadagnini, direttore di camera: «La fotografia, sempre testimone dei tempi, di quelli felici e di quelli cupi, del mondo della strada e dei locali notturni, e di quello ovattato della moda e del jet set. Così ripartiamo, speriamo definitivamente, dopo i nostri tempi cupi, immaginando quelli felici. Accompagnati da due straordinari rappresentanti del secolo scorso, protagonisti di una delle stagioni culturalmente più feconde del Novecento, gli anni Trenta, in bilico tra l’esaltazione della modernità, il ritorno alla classicità e il baratro delle dittature e della guerra».

«Una fotografa e un fotografo che hanno dovuto e saputo reinventarsi una vita e una carriera a causa di eventi esterni, divenendo poi modelli per le generazioni a venire. Una proposta volutamente ricca e sorprendente, dopo mesi di astinenza forzata, nel solco della tradizione espositiva di CAMERA».

Lisette Model. Street Life

A cura di Monica Poggi, la mostra dedicata a Lisette Model è la prima antologica realizzata in Italia. L’esposizione raccoglie oltre 130 fotografie, ripercorrendo la carriera dell’artista. E sottolineandone l’influenza avuta negli sviluppi della fotografia degli anni Cinquanta e Sessanta. Tra i suoi allievi, infatti, ci sono diversi autori che sarebbero poi diventati a loro volta fotografi fra i più celebri del Novecento, come Diane Arbus e Larry Fink.

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Lisette Model, Woman with veil, San Francisco, 1949 – Collezione Ettore Molinario, Courtesy mc2 Gallery © 2020 Estate of Lisette Model, National Gallery of Canada, Ottawa

Il contributo di Lisette Model ha riguardato, però, soprattutto la sua capacità nel cogliere con ironia e sfrontatezza gli aspetti più grotteschi della società americana del dopoguerra. Le inquadrature ravvicinate, l’uso ricorrente del flash, i contrasti esasperati. Tutti espedienti volti ad accentuare le imperfezioni dei corpi, gli abiti appariscenti, la gestualità sguaiata. Non c’è interazione fra Model e i suoi soggetti, colti all’improvviso, mentre mangiano, cantano o gesticolano goffamente. Trasformati in personaggi da osservare e indagare. La strada diventa così il palcoscenico su cui agiscono ignari attori di un’irriverente commedia umana.

La mostra è realizzata grazie alla collaborazione con la mc2gallery di Milano, la Galerie Baudoin Lebon di Parigi e la Keitelman Gallery di Bruxelles.

Horst P. Horst. Style and Glamour

Curata da Giangavino Pazzola, la mostra dedicata a Horst P. Horst si sviluppa in maniera cronologica. Si potranno così ammirare circa 150 opere di vario formato, che ripercorrono la carriera del fotografo negli snodi fondamentali della sua evoluzione, dagli esordi alle ultime realizzazioni. Dai primi successi con France Vogue tra le due guerre (1931-1939), passando per l’affermazione negli States. Fino ad arrivare al termine del percorso professionale negli anni Ottanta.

Tanti i temi che emergono dagli scatti. Il legame con l’arte classica; l’indagine visiva sull’armonia e l’eleganza della figura umana impreziosita dalla perfetta padronanza dell’illuminazione della scena; la duratura collaborazione con Vogue. Ancora, i ritratti di personaggi del mondo della moda e dell’arte, attraverso cui l’autore rivela ancora una volta le sue indiscutibili capacità compositive.

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Horst P. Horst, Round the clock, 1987 – Courtesy Paci contemporary gallery © Horst Estate / Condé Nast

A completare la mostra, che si muove tra le opere più note dell’autore e sorprendenti inediti, le immagini tratte dalla rinomata serie Round the Clock, New York, 1987, ultima sintesi di radicalità, talento e visione di una delle figure di spicco della fotografia del XX secolo.

La mostra è realizzata grazie alla collaborazione con l’Horst P. Horst Estate e Paci contemporary gallery di Brescia.

L’omaggio a Roberto Gabetti

Nella Project Room di CAMERA va in scena la mostra Roberto Gabetti fotografo. Curata da Sisto Giriodi, vuole essere un omaggio all’originale sguardo fotografico di Roberto Gabetti (1925-2000), universalmente conosciuto per il suo lavoro di architetto, a vent’anni dalla sua scomparsa.

Per la prima volta, un’ampia selezione dell’archivio privato di Gabetti testimonia come il celebre architetto si sia spesso avvalso, per l’osservazione della realtà circostante, di una macchina fotografica, prolungamento del suo occhio e luogo della concentrazione visiva. Fin da ragazzo, infatti, Gabetti si cimenta con le riproduzioni fotografiche dei modelli di studio. Operazioni in cui la fotografia permette una nuova modalità di osservazione dell’architettura stessa.

mostre fotografiche

Roberto Gabetti, Venezia, Piazza San Marco dalla Torre dell’orologio, 1950

Ha commentato Sisto Giriodi: «Le fotografie di Gabetti sono delle fotografie strane, che non hanno padri “nobili” come gli Alinari, ma nemmeno “maestri” riconoscibili nelle avanguardie storiche del ’900. Si caratterizzano per scelte personali: provare punti di ripresa diversi da quelli del fotografo “in piedi” con la macchina “in bolla”. Accettare la presenza nelle immagini della vita quotidiana, di uomini, donne, bambini, automobili e biciclette. Scelte che rimandano a un’idea di fotografia come conoscenza delle ragioni delle architetture, delle città e dei paesi, ma anche come antropologia visiva dei modi di vivere, di abitare, di vestirsi, di spostarsi con “immagini del mondo che siano una misura dell’esperienza”, come affermava Luigi Ghirri».

Con il contributo di Regione Piemonte.

Come visitare le mostre fotografiche

Le mostre fotografiche di CAMERA DOPPIA sono aperte fino al 4 luglio. La mostra dedicata a Roberto Gabetti fino al 23 maggio.

Gli orari di apertura al pubblico:
lunedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica > 11-19
giovedì > 11-21

È obbligatorio prenotare la propria visita alle mostre nei fine settimana e nei festivi. Dal lunedì al venerdì la prenotazione è facoltativa. Le prenotazioni devono essere effettuate dal sito web di CAMERA Torino.

Le mostre sono accompagnate dai cataloghi di Silvana Editoriale (per Model e Horst) e di Lindau (per Gabetti).

www.camera.to

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