14 Maggio 2021 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Miron Zownir, fotografo, regista e scrittore, arriva per la prima volta a Palermo. Dal 21 maggio al 31 luglio, il Centro Internazionale di Fotografia diretto da Letizia Battaglia ospita Zeitwirdknapp / Non c’è più tempo. Retrospektive 1977-2019. Una ampia retrospettiva a cura di Gaetano La Rosa, promossa dal Goethe-Institut Palermo in collaborazione con l’Assessorato alle Culture del Comune di Palermo.

Miron Zownir e la fotografia radicale

Poeta della fotografia radicale, come lo definì lo scrittore statunitense Terry Southern, Miron Zownir è uno degli artisti più interessanti della scena contemporanea degli ultimi quarant’anni.

In mostra si potranno ammirare oltre settanta fotografie, di medio e grande formato, realizzate tra il 1977 e il 2019. Dai primi scatti degli anni Settanta, nella piena esplosione del fenomeno punk della West Berlin e Londra. Alle fotografie del periodo americano degli Ottanta. Immagini che catturano la lussuria della scena gay, la protesta di artisti e performer offbeat e il mondo oscuro della prostituzione e della tossicodipendenza. Fino alla Russia, in cui l’artista denuncia il declino sociale e morale dell’ex Unione Sovietica.

Miron Zownir

© Miron Zownir

Immagini che testimoniano come Miron Zownir abbia fatto dell’attenzione ai soggetti estremi della condizione umana la motivazione centrale del suo lavoro. Gli scatti sono corredati da una selezione di video tratti da alcuni suoi film.

Una drammaturgia istantanea

«Potremmo vedere le foto di Miron Zownir, e spesso l’occhio ci induce a farlo, come una panoramica su una comunità socialmente disperata, depressa, dolente e malata», spiega Gaetano La Rosa. «Ma possiamo e dobbiamo invece guardare ogni singolo scatto come alla monade di una drammaturgia istantanea, in cui l’occhio dello spettatore è ricondotto a vivere l’esperienza vissuta del soggetto, ancorché del fotografo che l’ha scattato. In ognuno di questi scatti, a colpirci, è sempre la teatralità del gesto, accompagnata dalla potenza della grazia e dalla fragilità di un’umanità residuale, reietta, disturbante e disturbata».

«E ciò perché Miron Zownir è dotato di un fortissimo talento per il teatro. E il suo teatro si è infiltrato, fin dall’inizio, nella sua ricerca fotografica. Attori del suo teatro essendo gli uomini, le donne, i transessuali, i portatori di handicap, i disabili, i malati, gli eroinomani, i drop out, gli inermi poveri cristi, che lui ha incontrato durante le sue esplorazioni urbane e suburbane, riuscendo quasi sempre a coglierli in quel momento in cui essi, come in un atto sacrale di dono, erano disposti a offrire il loro essere corpo, in un gesto di estrema efficacia e di verità, che potremmo ragionevolmente definire atto performativo».

Come visitare la mostra di Miron Zownir

La mostra sarà visitabile dal 21 maggio al 31 luglio, da martedì a domenica, ore 9.30-18.30. Inaugurazione venerdì 21 maggio ore 18.00 in presenza dell’artista.

Ingresso libero. Gli orari di apertura potranno subire variazioni e saranno comunicati in seguito. Maggiori informazioni sul sito web del Goethe-Institut Palermo.

Lascia un commento

qui