28 Ottobre 2020 di Redazione Redazione

Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che le nostre vite sarebbero cambiate in un istante. La pandemia ha rimesso in discussione tutto. Ci ha fatto capire quanto tutto sia labile, quanto gli equilibri che avevamo creato fossero fragili. Si è fermato tutto, attimi di un’esistenza cristallizzata in un mondo che ha dovuto fermare il suo moto perpetuo per affrontare un “nemico invisibile” ma reale più che mai, che ci ha messi letteralmente in ginocchio. Dopo averci permesso di tirare un po’ di fiato durante il periodo estivo, questo nemico è oggi tornato tra noi. Il nostro augurio e il nostro invito è quello di non farci vincere dalla tristezza e dalla paura, ma di combatterlo con tutte le precauzioni sanitarie, certo, ma anche con la forza d’animo, la stessa che abbiamo dimostrato nel rialzarci.

Fino all’8 novembre, in occasione di un’edizione speciale di Fotografica – promossa dall’Associazione FOTOGRAFICA in collaborazione con l’Amministrazione comunale – Bergamo ospita una selezione degli scatti appartenenti a “CoviDiaries“, il progetto narrativo realizzato dall’agenzia milanese Parallelozero durante il lockdown fatto di storie, fotografia e film, che, come un diario, raccontano le nostre esistenze durante quel difficile periodo.
L’esposizione è allestita a Bergamo, città italiana tra le più colpite dalla pandemia, in due location simboliche: Piazza Vittorio Veneto, cuore pulsante del capoluogo lombardo, e l’Ospedale Papa Giovanni XXIII, emblema nazionale della lotta al Covid-19.

Un’edizione eccezionale rispetto alle due precedenti ma, come racconta Daniela Sonzogni, Presidente dell’Associazione FOTOGRAFICA: “Necessaria. Avevamo lavorato alla terza edizione con la consueta passione. Ma gli accadimenti di quest’anno ci hanno spinto a posticipare il tradizionale appuntamento biennale al 2021. Al contempo, ci sarebbe dispiaciuto non lasciare testimonianza dei momenti drammatici che abbiamo vissuto, soprattutto nella nostra provincia e che ci obbligano ad una
profonda riflessione. Fotografica nasce per raccontare i grandi fatti di attualità. Non avremmo potuto esimerci dal testimoniare attraverso le immagini un evento così dirompente che ha influito sulle vite di tutti noi”.

Milano, Passanti nella metro - © Sergio Ramazzotti

27 Febbraio 2020 – Due passeggeri nella metropolitana di Milano. Nella capitale economica d’Italia si comincia a temere l’arrivo del contagio. Sempre più persone escono con la mascherina, e si diffonde una certa incredulità di fronte alla situazione. Il governo informa che le assenze degli alunni nei periodi di sospensione forzata delle attività didattiche non saranno conteggiate ai fini della validità dell’anno scolastico. Allo stesso modo, l’anno scolastico è comunque valido, anche qualora non dovesse raggiungere il minimo di 200 giorni previsti. © Sergio Ramazzotti / Parallelozero

Lo conferma anche Marzia Marchesi, Assessora al Verde pubblico, Edilizia residenziale pubblica, Affari generali, Educazione alla Cittadinanza, Pace, Legalità e Trasparenza, Pari Opportunità del Comune di Bergamo che dichiara: “È importante che Fotografica, benché in edizione speciale, si svolga anche quest’anno caratterizzato dall’emergenza pandemica e dal dolore profondo che ci ha colpito. La fotografia è un mezzo per raggiungere un fine: in questa edizione lo scopo è quello di documentare come le persone, davanti a questa tragedia, hanno reagito nei modi più vari e di come le persone hanno cercato di
vedere questo periodo non solo come qualcosa di negativo, ma anche come un’opportunità per cambiare.”

Le nostre vite sospese

Gli oltre trenta scatti dislocati in Piazza Vittorio Veneto narrano, in ordine cronologico, i giorni vissuti da persone comuni da inizio lockdown ai primi giorni di riapertura del paese, il 3 giugno. Dal 24 febbraio, giorno in cui Milano ha visto i provvedimenti inerenti la movida, passando per le messe in streaming, proseguendo per città come Roma o Venezia che cominciano a diventare deserte, le fabbriche che chiudono o convertono le loro produzioni, al collasso degli ospedali, fino alle lunghe giornate trascorse in casa, alle videochiamate, agli striscioni sui balconi, agli inni dalle finestre, ai corsi online, alla riscoperta di se stessi. Poi ci sono le nuove vite che vengono al mondo, il riappropriarsi una realtà che ha visto il susseguirsi delle stagioni da una stanza ed una natura che si è ripresa i propri spazi. Ci siamo tutti noi, che stiamo cercando di dare un senso a tutto questo. Un racconto che colpisce come un pugno nello stomaco perché è reale, perché ci appartiene, perché è vicino.

Infermieri in corsia © Sergio Ramazzotti

22 Marzo 2020 – Nella seconda metà di marzo Bergamo è la città più colpita dal Covid-19, con il più alto tasso al mondo di vittime pro capite. L’ospedale di riferimento, il Giovanni XXIII, rischia di collassare per l’enorme numero di pazienti. Nell’unità di terapia intensiva, medici
e infermieri non hanno un istante di tregua. Da oggi è vietato a tutte le persone di spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un
comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute.
© Sergio Ramazzotti/Parallelozero

Faccia a faccia con il virus

Ci sono poi i sedici scatti che ritraggono i reparti di terapia intensiva, i ‘sopravvissuti’ e il personale medico bergamasco, immortalato durante le estenuanti giornate lavorative di quei giorni: una selezione che ospitata sotto la grande pergola esterna all’ingresso principale dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, un’installazione rinominata costellazione del Caduceo. Questo spazio è infatti ora una grande volta celeste, nella quale le foto sono disposte a creare la cosiddetta costellazione del medico: sei grandi stelle che formano una freccia. Un nastro dorato con affisse le immagini ne traccia i punti cardine. Un omaggio al lavoro dei tanti operatori sanitari che, nonostante turni massacranti, giornate infinite e un virus che ancora oggi non desiste, non hanno mai smesso di impegnarsi nella lotta al Covid-19 e l’hanno affrontato con dedizione, sacrificio e grandissima responsabilità. Eroi contemporanei a cui dobbiamo tutti molto. Un album di immagini vere. Un diario che raccoglie i frame di un capitolo della nostra storia che non deve essere scordato.

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