31 Luglio 2019 di Vanessa Avatar

Nel 2005, il fotografo Nobuyoshi Araki ricorda il sessantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale – segnata dalla resa incondizionata dell’Impero giapponese del 15 agosto 1945 – attraverso gli scatti suggestivi che compongono la serie The 60th year after the End of the War.
Queste immagini possono essere ammirate, fino al 30 settembre, nell’ambito della mostra Effetto Araki, con cui il complesso museale Santa Maria della Scala a Siena vuole celebrare i cinquant’anni di attività del maestro giapponese.  Organizzata con il sostegno di Opera- Civita, l’esposizione è curata da Filippo Maggia che ha selezionato 2.200 opere appartenenti a oltre venti serie realizzate da Araki dai primi anni Sessanta a oggi. Molti i lavori presentati per la prima volta in Italia, tra cui Sentimental night in Kyoto, August, Tokyo Autumn e Satchin and his brother Mabo, con le immagini realizzate negli anni Sessanta a due ragazzini vicini di casa di Araki. Agli anni Settanta risalgono le fotografie del progetto Subway of Love, scattate nella metropolitana di Tokyo; agli anni Ottanta e Novanta i ritratti classici di eleganti donne e uomini giapponesi e le composizioni intitolate Araki’s Lovers. Alcune serie sono inedite in Europa, come Gloves e Anniversary of Hokusai’s Death, in onore del pittore e incisore giapponese Katsushika Hokusai. Conosciuto soprattutto per le sue fotografie di bondage – che ritraggono donne legate secondo l’antica disciplina giapponese dello shibari – Araki ha rivolto il suo sguardo dal corpo femminile alla sua città natale, Tokyo, colta nella luce brillante dell’estate e nell’atmosfera intima dell’autunno. E ancora, negli scatti dedicati alle composizioni floreali, ha raccontato la caducità della vita, che lui stesso ha sperimentato con la prematura scomparsa della moglie Yoko, protagonista del toccante lavoro Sentimental Journey, proposto a Siena nella sua versione completa

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