Umbo, al secolo Otto Umbehr (1902-1980) torna ad incantare gli appassionati di fotografia con la mostra Umbo, Fotografo. Opere 1926-1956. , esposta presso la Berlinische Galerie dal 21 febbraio al 25 maggio.
Un grandioso inizio d’anno per il museo berlinese
Il giovane museo, che negli ultimi anni ha allestito alcune delle mostre più visitate in Germania, inaugura il 2020 con un’altra promettente esposizione. La mostra, che si compone di circa 200 opere e altri documenti dell’archivio di Umbo, vuole rendere omaggio all’artista e celebrare l’acquisizione del suo intero lascito resa possibile nel 2016 dalla cooperazione con Bauhaus Dessau e Sprengel Museum e dal finanziamento di generosi privati. La Berlinische Galerie decide di proseguire il percorso tracciato dalle numerose mostre che, a livello mondiale, hanno celebrato i cento anni della Scuola di Weimar, di cui Umbo è considerato uno dei figli più talentuosi, oltre che una delle voci più significative e di peso della storia della fotografia del Novecento.
Chi era Umbo
La carriera di Umbo inizia quando, senza un tetto sopra la testa né denaro per sopravvivere, viene ospitato dall’amico Paul Citroen, che gli presta anche una macchina fotografica, inconsapevole del fatto di star così attrezzando quello che diventerà uno dei fotografi e fotogiornalisti più apprezzati nella Germania prenazista.
Tra i tanti personaggi di talento che caratterizzano la Germania weimeriana, Umbo si distingue per la sua straordinaria capacità di coniugare ricerca artistica e professione. I suoi ritratti, che immortalano modelle provenienti dal suo cerchio di amicizie nel panorama artistico, e le sue fotografie delle strade cittadine sono infatti considerati esemplari della “Nuova Visione”, in quanto rispettano i criteri del primo piano esasperato e della ripresa dall’alto, nonché un’estetica che unisce l’estrema espressività del volto con la sospensione metafisica delle ombre che attraversano gli spazi urbani.
Questi scatti gli garantiscono la presenza nella storica mostra “Film und Foto” del 1929, dove è invitato ad esporre ben quaranta opere. L’anno prima, inoltre, Umbo è tra i fondatori di Dephot, l’Agenzia Fotografica più importante del Paese fino alla sua chiusura imposta dal regime nazista. Da questo momento in poi, la sua vita e la sua carriera proseguono tra alti (pochi) e bassi (molti) fino alla sua morte, avvenuta nel 1980 ad Hannover.