La Bildhalle Galerie di Zurigo si prepara con piacere ad inaugurare “Les Autres”, in programma per il mese di marzo, ma posticipata causa Covid-19. In esposizione dal 3 settembre al 24 ottobre 2020, la mostra include oltre 50 stampe firmate René Burri, tra cui fotografie a colori ed opere meno conosciute.
“René Burri è stato sempre guidato da un’irreprensibile gioia di vivere e dalla sete di scoprire l’universo, ma soprattutto, da un’acuta consapevolezza del flusso delle cose, un tenace desiderio di comprendere i meccanismi del mondo, e la certezza di poter poi condividere le sue esperienze e le sue analisi con i colleghi. Nell’opera di René Burri si possono distinguere due approcci paralleli: da un lato, la composizione, la struttura e l’impatto visivo sono di indiscutibile economicità, precisione e facilità di lettura, tanto da conferire al suo lavoro un carattere simbolico, universale e quasi eterno. Dall’altro, ogni segno, ogni forma, ogni fotogramma conferisce una prospettiva originale e personale a ciò che è raffigurato. L’unicità dell’universo visivo di Burri […] si basa sulla complementarità tra questi due approcci, la loro sovrapposizione e la loro osmosi, forse. […]”, queste le parole di Marc Donnadieu, co-curatore con Mélanie Bétrisey dell’esibizione al Musée de l’Elisée di Losanna.
Chi è René Burri
René Burri nasce nel 1933 a Zurigo, dove studia presso l’Accademia di Arti Applicate. Inizia ad usare una Leica durante il servizio militare e già nel 1955 diventa un associato dell’agenzia Magnum, oltre a ricevere attenzione internazionale per uno dei suoi primi reportage, dedicato ai bambini sordo-muti “Touch of Music for Death”, pubblicato su Life Magazine.
L’anno successivo viaggia attraverso l’Europa e il Medio Oriente fino ad arrivare in America Latina, dove realizza una serie sui gauchos poi pubblicata da Du Magazine nel 1959. Per la stessa rivista fotografa anche artisti quali Picasso, Giacometti e Le Corbusier. Nel 1959 diventa membro a pieno titolo di Magnum e inizia a lavorare al suo libro “Die Deutschen”.
Nel 1963, mentre si trova a Cuba per lavoro, ha l’occasione di fotografare Ernesto Che Guevara e gli scatti del giovane rivoluzionario con il suo sigaro fanno il giro del mondo.
Nel 1998 Burri vince il Premio Dr. Erich Salomon della German Association of Photography e nel 2011 è insignito del Swiss Press Photo Award nella categoria Lifetime Achievement.
Dopo aver scoperto la fotografia a colori nel 2013, Burri riunisce una serie di scatti per “Impossible Reminiscences” (Phaidon,2013) e per la sua mostra “René Burri – Doppelleben” che sarà presentata presso il Museum für Gestaltung di Zurigo e la OstLicht Gallery di Vienna.
Sempre nel 2013, il fotografo svizzero stabilisce la sua fondazione in Svizzera, ora ospitata presso il Musée de l’Elisée a Losanna.
Nel 2014, dopo aver aperto la sua ultima mostra “Exhibition” alla Maison Européenne de la Photographie (Parigi), muore all’età di 81 anni.
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