8 Settembre 2016 di Redazione Redazione

Olivo Barbieri
Adriatic Sea (Staged) Dancing People 2015

Adriatic Sea (Staged) Dancing People 2015 Courtesy Yancey Richardson Gallery New York © Olivo Barbieri

Adriatic Sea (Staged) Dancing People 2015
Courtesy Yancey Richardson Gallery New York
© Olivo Barbieri


In Adriatic Sea (Staged) Dancing People 2015 di Olivo Barbieri, la visione aerea staglia su un blu paradigmatico, dal carattere mitico, figure danzanti che sembrano formare coreografie oniriche, improvvisate eppure organizzate. Affianco a questa atmosfera che richiama un passato indefinito, se ne trova un’altra estremamente contemporanea, quella dello svago e del turismo organizzato, segni di un mondo mercificato, come rappresentato dalla Pop Art, e che lascia intravedere nella riviera tutte le contraddizioni tra ambiente e urbanismo, tradizione e innovazione. Per dirla con Barbieri, «a Rimini e in tutta la Romagna, il ballo popolare (liscio) è estremamente condiviso e storicamente apprezzato sia dalle vecchie che dalle nuove generazioni. Le grandi discoteche si stagliano ancora come cattedrali nel deserto. La danza è un rito liberatorio nel blu del mare.»


LA CITTÀ PERFETTA è un film urticante di 7942 immagini fisse riprese dall’alto intercalate da partiture cromatiche rosse nella parte estiva, rosse verdi e blu, RGB (colore bianco), nella parte autunnale e 22 sequenze filmate da terra, che racconta un’area definita – 400 chilometri di costa adriatica da Vasto a Ravenna, attraversando Abruzzi, Marche e Emilia Romagna – senza applicarsi a un approccio documentario o descrittivo.
Piena di storia, geografia, economia, turismo, bellezza e orrore, la città adriatica – considerata perfetta per il suo mix esemplare di qualità della vita e spreco ecologico – mostra in modo più chiaro che altrove le complessità e contraddizioni dell’urbanesimo contemporaneo, dove le distanze fisiche non sono importanti, dominano le strade e le ferrovie “a bordo spiaggia”, l’avanzare della nuove tecnologie  industriali confligge con la sopravvivenza del paesaggio, tutti vogliono abitare in una casa monofamiliare ed è impossibile capire se l’edificio che osserviamo è un’abitazione urbana, rurale, turistica o magari un piccolo nucleo produttivo. O tutto questo insieme.
L’area del mediterraneo attraverso i flussi contradditori dell’emigrazione clandestina – illegale e tragica – e dell’industria del divertimento – estremamente organizzata – recentemente è percepita come iperproduttiva e a tratti aggressiva. Quando la realtà viene percepita come aggressiva, anche le immagini lo diventano.
LA CITTÀ PERFETTA è un dispositivo che produce stimoli visivi, dal fondo irritato dell’iride entra nell’immaginario del ricordo dei luoghi.  Crea traiettorie impreviste e ridefinisce temporalmente e spazialmente ciò che credevamo consolidato.


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